Temporelli: «Da Vinci 4.0 ha creato un ecosistema di innovazione»
«È come mettere un granello di sabbia vicino a un altro. A un certo punto si smette di vederli in fila e si inizia a percepirli come un mucchietto». Un’immagine semplice ma efficace, che il fondatore di The FabLab Massimo Temporelli utilizza per descrivere il rinnovato impegno del Da Vinci 4.0. «Essere arrivati alla terza edizione significa che non è più un progetto "una tantum", ma una serie - chiarisce il divulgatore scientifico -. Sento che ora facciamo parte di un gruppo di persone che va oltre il singolo: stiamo costruendo un ecosistema». Temporelli parla con voce entusiasta della nuova sfida che nei prossimi mesi coinvolgerà gli istituti scolastici di Brescia e provincia.
Sostenibilità
«Mi piace tantissimo il tema di quest’anno - confessa -. Sostenibilità ambientale e cambiamento climatico potranno forse sembrare argomenti inflazionati, ma noi abbiamo deciso di affrontarli da un punto di vista diverso e secondo me gli studenti ci potranno regalare grandi emozioni». E aggiunge: «Non si tratta solo di attuare buone pratiche in tema di rispetto ambientale - prosegue il fondatore di The FabLab -, ma di creare qualcosa che contribuisca a cambiare le cose. Mi piace anche che ci sia la possibilità di una doppia progettazione, una più tecnica e l’altra più culturale. Non basta né fare né comunicare: è l’insieme delle due azioni che rende vincente un progetto».
Conto alla rovescia
Il conto alla rovescia è già partito: il termine ultimo per le iscrizioni è giovedì prossimo, 9 dicembre, e Temporelli freme all’idea di poter tornare presto in classe e incontrare i ragazzi di persona. «Sono felice di rientrare in aula - racconta -. Le lezioni in presenza sono state l’elemento chiave del successo del primo anno, e torneranno anche in questa edizione phygital (a scavalco tra online e di persona), perché quando gli uomini portano valore nel reciproco incontro, quello è un momento imprescindibile».
Classe ribaltata
Continua Temporelli: «In classe non spiegherò qualcosa che potrei dire anche in un video - precisa il divulgatore scientifico -, ma saranno lezioni esperienziali». «È il concetto di "classe ribaltata" che purtroppo non è ancora diffuso nel nostro sistema scolastico e nel quale noi siamo più innovativi: la parte teorica si apprende a casa, mentre in classe si fanno i compiti, cioè si mette in pratica».Un ribaltamento che finora sembra aver convinto i discepoli di Temporelli.«Ho sempre riscosso grande successo tra gli studenti - assicura -. Un po’ perché i giovani sono sempre incuriositi quando vedono entrare un corpo estraneo nella loro routine quotidiana. E un po’ perché sentono che c’è qualcuno al di fuori che si interessa a loro: la vitalità del mondo esterno deve dialogare con quello della scuola, contaminarlo. Ai ragazzi piace, e credo sia il senso di questo progetto».
Non dimentichiamo, del resto, che i vincitori dello scorso anno, il team Tecno Elite dell’Itis Cerebotani di Lonato, hanno anche avuto l’occasione di visitare la sede di The FabLab a Milano e ricevere consigli utili sul loro futuro scolastico e professionale. «Lavoriamo da anni nel mondo dell’educazione e ci piace molto - conclude Temporelli -. Ci sentiamo in grado di aiutare i giovani a orientarsi».
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