Da Vinci 4.0

Segnalare rifiuti sull’app per creare opere d’arte: l’idea degli studenti del liceo Luzzago

Il progetto della squadra Back to the green sul secondo gradino del podio Da Vinci 4.0
Da Vinci 4.0 - Il progetto del team Back to the green
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Là dove c’era un rifiuto abbandonato, ora c’è un’opera d’arte. È il liceo Luzzago di Brescia a conquistare il secondo posto all’hackathon 2022 del Da Vinci 4.0, con un progetto completo, che unisce innovazione tecnologica e arte, e che ha già trovato un’applicazione concreta, grazie al sostegno del Comune di Cazzago San Martino e di alcuni sponsor locali e alla collaborazione di artisti dell’Ucai, Unione cattolica artisti italiani.

Sono una ventina i componenti del team Back to the green, coordinato dalla professoressa Elena Jarrar e guidati dai suoi colleghi di Arte Francesco Visentini e di Informatica Giovanni Caniato: Pietro Antonini, Alessandro Giuseppe Della Rocca, Elena Di Niccolò, Marco Ferrari, Anna Laura Gonzini, Filippo Grasso Biondi, Mathias Hopfi, Camilla Morandi, Pietro Maria Morandi, Davide Morandini, Moustapha Mouahamadou Niang, Lodovico Alessandro Prestini, Sofia Salvoni Giebelmann, Pietro Sarli, Luigi Simeoni, Elena Soldera, Daniele Tisbo, Giuliano Vielmi, Vladislav Zaporojanu, Simone Zhang.

Insieme hanno realizzato il progetto «To Be To Care» e l’app «Medow», premiati durante la giornata finale del Da Vinci, quel «Mostra e Dimostra» ospitato nella sede di Ori Martin martedì scorso, 31 maggio, che è valso loro i 15 tablet Mediacom SmartPad iYo 10 4G offerti da Giustacchini Printing.

L’intuizione

«Siamo partiti dal problema dell’abbandono dei rifiuti - spiegano gli studenti - e ci siamo chiesti come contrastarlo». La risposta è stata un’app che raccoglie segnalazioni sui luoghi interessati dal fenomeno, con premi in criptovalute per incentivarne l’utilizzo. «Una volta effettuato l’iter di segnalazione - proseguono i ragazzi -, per quel luogo inizia la riqualificazione con l’installazione di un’opera d’arte».

Un progetto, questo, che come si diceva si è già concretizzato a Cazzago San Martino, grazie alla disponibilità del sindaco Fabrizio Scuri, già professore di Informatica del Luzzago e partecipante alla scorsa edizione del Da Vinci, e al sostegno delle imprese locali Gigola & Riccardi, Mastra Trasporti e Gru, Enoservizi, Fimeur Group, Padana Diesel, Rocco Serramenti, Ruag Ammotec, Studio A99 e Buffoli F.lli Srl. «Abbiamo progettato tre installazioni - chiariscono gli studenti -, una di queste è già stata realizzata e le altre due lo saranno presto. Inoltre, abbiamo anche pensato di creare gli Nft delle opere stesse».

Il primo dei tre progetti artistici, quello già compiuto, si chiama «Scrigno di civiltà», ed è stato realizzato in collaborazione con l’artista Duccio Guarneri. Si tratta di un pattern visivo pittorico di origine astratta che ricrea i segni e gli stilemi delle incisioni rupestri presenti nel territorio bresciano, tracce delle radici della nostra civiltà. Linee e simboli colorati sono stati riprodotti sulla struttura adiacente al passaggio a livello di via Torre a Cazzago San Martino.

Il secondo progetto, invece, è «La nostra casa», ideato con le artiste Anna Bonomi e Alice Bontempi. L’opera sorgerà su una sponda del lago in Parco Paì, via Pieve Vecchia, e sarà posizionata metà sulla terra e metà in acqua, in linea con l’intenzione di ripensare a uno spazio che nessuno sente proprio e accogliente.

Infine, il cavalcavia che oggi è il limitare di un paesaggio urbano arredato con lattine di bibite energetiche, tappi di plastica, sacchi di indifferenziata, fazzolettini, bottiglie di vetro e una cinquantina di gusci di cozze, sarà riqualificato grazie all’opera «L’arte che non ti aspetti», ideata dagli studenti con l’artista Rita Duchi. Il cavalcavia sarà decorato come una cornice ed esalterà un paesaggio dimenticato ma ancora utile, vivibile, bello.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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