Se nel cuore degli «Arditi» scocca la scintilla dell’innovazione
Dal timore all’entusiasmo.Non sapevano bene cosa aspettarsi ma, superata la soggezione iniziale, è stato amore a prima vista tra il liceo scientifico Don Bosco di Brescia, neofita del progetto GdB Da Vinci 4.0, e il team di The FabLab capitanato da Massimo Temporelli, che ha incontrato di persona le due squadre di «Arditi» schierate dal coordinatore didattico don Marco Begato. Una decina in tutto gli studenti (alcuni collegati via Skype) che hanno ascoltato ammirati la lezione del divulgatore scientifico, nella seconda tappa del suo tour nelle scuole iscritte all’hackathon 2022 (il racconto della giornata andrà in onda stasera alle 20.15 nello speciale su Teletutto).
«Essere in un liceo scientifico mi dà sempre un po’ più di ebrezza - ammette Temporelli -. Mi aspetto che questi ragazzi abbiano, oltre che un ruolo tecnico, anche uno intellettuale, che consenta loro di disegnare la nostra cultura nel prossimo futuro». «Abbiamo scelto di partecipare al Da Vinci 4.0 perché vorremmo valorizzare i nostri studenti - afferma a sua volta il professor Begato - e questa competizione ci sembra un buon modo per farli uscire dall’ordinario e dall’approccio passivo al libro, e per far emergere ed esprimere le loro qualità».Le reazioni
Un’opportunità che è stata accolta di buon grado dai ragazzi. «La scuola ha aderito perché ha a cuore il nostro futuro - commenta Camillo, classe terza liceo -. C’è un dopo che dovremo affrontare come lavoratori e persone». «Non avevo aspettative su questo progetto - aggiunge la sua compagna di classe Anna -, ma lo sto trovando assolutamente interessante». «Di idee ancora non ne abbiamo - ammette Lucia -, ma gli esempi di tecnologie che ci ha mostrato Temporelli sono stati di grande ispirazione».
Saranno forse svantaggiati i liceali nella progettazione del prototipo tecnologico rispetto ai colleghi degli istituti tecnici? A fugare ogni dubbio è Giulia De Martini, head of research di The FabLab: «Faccio fatica a immaginare delle grosse differenze in base all’indirizzo di studio - assicura la fisica -. Mi sono resa conto che i ragazzi sono molto più vicini al digitale di quanto noi adulti immaginiamo».
«Quest’anno il tema della sfida è il cambiamento climatico - ricorda Giulia -, e noi chiediamo ai ragazzi di trovare delle soluzioni che siano utili o che trasferiscano un messaggio. Il loro prototipo sarà poi giudicato, ed eventualmente premiato, da una giuria nel corso di quella che ci immaginiamo come una piccola fiera della scienza».
I riconoscimenti per i progetti più brillanti saranno messi a disposizione dagli sponsor del Da Vinci 4.0, tra cui Confindustria Brescia. «Insegnare la passione per l’innovazione - assicura Cristina Zanini, responsabile Area Sviluppo d’Impresa ed Economia - è fondamentale per dare ai nostri ragazzi gli strumenti corretti, affinché creino un mondo migliore, fatto di competenze e di capacità».
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