Se i nativi digitali vedono una rotativa per la prima volta
C’è un misto di meraviglia e incredulità nei loro volti. C’è tanto orgoglio e soddisfazione nei nostri. Che dei ragazzi cresciuti a pane e tecnologia si sappiano incantare davanti a una rotativa che sforna quotidiani significa, forse, che il mondo dell’editoria ha ancora qualcosa da raccontare ai più giovani.
Quelli che ieri sera hanno fatto visita al Centro Stampa Quotidiani di Erbusco, dove dal 2000 viene prodotto il Giornale di Brescia, sono alcuni dei protagonisti della passata edizione del progetto Da Vinci 4.0 che, insieme ai loro genitori, hanno accettato l’invito del presidente di Editoriale Bresciana Pierpaolo Camadini. Accolti dall’ingegner Dario De Cian, il direttore dello stabilimento, i ragazzi hanno potuto conoscere e vedere da vicino tutti i passaggi che portano alla stampa di un giornale.
«Siamo molto curiosi - raccontano gli studenti del liceo Golgi di Breno -, perché non abbiamo mai visto un centro stampa e ci affascina l’idea di capire come è possibile realizzare tutti questi giornali e di dare uno sguardo al mondo della stampa». «Fin da piccolo - aggiunge Francesco del liceo Luzzago di Brescia - sono sempre andato con mio nonno a comprare il giornale, e mi sono sempre chiesto come venissero prodotti. Essere qui, di sera, dentro la produzione, fa uno strano effetto e di sicuro è un’esperienza bellissima».
La genesi del Centro Stampa di Erbusco l’ha illustrata Mauro Torri, direttore generale di Editoriale Bresciana. «È stata un’iniziativa congiunta di Giornale di Brescia ed Eco di Bergamo, che alla fine degli anni Novanta hanno colto la necessità di chiudere i rispettivi centri stampa e investire insieme, con grande lungimiranza, per aprirne uno nuovo che servisse entrambi». «Ben presto - aggiunge De Cian - fu chiaro che una sola rotativa era penalizzante per uno dei due giornali, costretto ad andare in stampa troppo presto. Quindi furono acquistate due rotative, e a quel punto c’era un esubero di capacità produttiva che fu messa sul mercato».
Oggi il Csq è il più nuovo e grande stabilimento italiano operante per una pluralità di editori, sia con tecnologia offset, sia digitale ink-jet. Produce contemporaneamente su quattro linee offset e una linea digitale, per tre turni e per sette giorni, 359 giorni l’anno. Oltre al Giornale di Brescia e all’Eco di Bergamo si stampano qui altri dieci quotidiani, insieme a periodici di diversa cadenza e singole produzioni. La produzione è di circa 100 milioni di copie distribuite annualmente in tutta l’Italia centrosettentrionale.
I ragazzi del Da Vinci hanno iniziato il loro tour nel magazzino della carta, che ne contiene circa duemila tonnellate. Sono poi passati al reparto dove si incidono le lastre di alluminio che servono da matrici, e infine hanno potuto ammirare le rotative in funzione. «La visita ci sta piacendo molto - commentano -. È molto interessante essere dentro alla fabbrica e vedere i giornali che escono in tempo reale apre un nuovo mondo, fa pensare a delle cose che noi diamo per scontate, ma che hanno dietro una linea di produzione notturna e una procedura molto lunga».
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