Il ritorno del Primo Levi passa dall’efficientamento energetico
Il Primo Levi raddoppia e punta al podio con una parete ventilata. Dopo un anno di assenza dall’hackathon di Da Vinci 4.0, l’istituto tecnico schiera una squadra mista, i «TecnoCat», composta da alcuni studenti dell’indirizzo di Meccanica e Meccatronica di Lumezzane e da altri dell’indirizzo di Costruzione, Ambiente e Territorio di Sarezzo. Il progetto, anticipato nell’ultima tappa del «garage tour» di The FabLab, è una parete ventilata meccanicamente, per evitare la dispersione del calore nelle abitazioni, risparmiando quindi energia.
Competenze
«Noi ci stiamo occupando della parte tecnica – spiega Aurora, della terza Ftm di Lumezzane -. Per realizzare il nostro prototipo abbiamo utilizzato materiali semplici come polistirolo e legno, oltre alle ventole e, ovviamente, alle schede tecniche di Arduino che servono per automatizzare la parete». «Noi abbiamo sviluppato le stratigrafie – chiarisce invece Beatrice, della quarta Cat di Sarezzo -, studiando le pareti un po’ più a fondo e poi decidendo come creare la nostra». Per la compagna di classe Rosa «sarà una parete ventilata meccanicamente, che contribuirà a diminuire i consumi, quindi i costi, ma anche le emissioni di CO2».
A seguire i ragazzi del Primo Levi nella loro impresa c’è sempre il professor Maurizio Maritato del laboratorio di Sistemi automazione industriale di Lumezzane, che aveva condotto la scuola alla vittoria nella prima edizione. «Il Da Vinci è un’esperienza molto interessante – assicura -, che dà la possibilità sia agli alunni sia ai docenti di potersi confrontare con tematiche attuali e future. Quest’anno – prosegue - abbiamo unito i due indirizzi di studio per creare un progetto ancora più concreto».
«Il problema dell’efficientamento energetico è assolutamente attuale – commenta Massimo Temporelli, divulgatore scientifico e fondatore di The FabLab -. Ci sono tre modi per risolvere il problema negli edifici: il primo è non usare più l’energia, ma non si può fare perché ne abbiamo bisogno per vivere, il secondo è migliorare la produzione, ma non è la loro soluzione, mentre il terzo è sprecare meno energia possibile una volta che l’abbiamo prodotta per scaldare e illuminare la casa o la fabbrica, ed è questa la strada che hanno scelto i ragazzi». «Sono già avanti nella progettazione – assicura Temporelli -, devono solo unire le due componenti e imparare a comunicare bene la loro idea».
Ordine degli ingegneri
Il progetto degli studenti del Primo Levi ha colpito anche i rappresentati dell’Ordine degli Ingegneri di Brescia, che per il secondo anno sostiene il Da Vinci 4.0. «È stato davvero molto interessante vedere che i ragazzi si stanno impegnando in questo campo» commenta Andrea Capuzzi, ingegnere civile.
«Sosteniamo convintamente questa iniziativa – aggiunge il collega Fausto Minelli, consigliere e segretario dell’Ordine -, che chiama i giovani a occuparsi di temi centrali ed essenziali nel mondo delle tante ingegnerie coinvolte. Quello del risparmio energetico, nello specifico, è centralissimo, se pensiamo al Green Deal e all’esigenza di upgrade dei nostri edifici dal punto di vista energetico».
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