Tra magia e innovazione Da Vinci 4.0 riparte dagli studenti
Il Da Vinci 4.0 è pronto a fare… magie. Perché «qualsiasi tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia». È con una serie di citazioni di scrittori e inventori, tra cui questa del britannico Arthur Clarke, che il divulgatore scientifico Massimo Temporelli ha dato il via alla sesta edizione del nostro progetto editoriale.
Un «kick-off» virtuale, che ha raggiunto contemporaneamente tutte le sette scuole in sfida quest’anno: gli istituti tecnici Cerebotani di Lonato, Primo Levi di Lumezzane, Tassara Ghislandi di Breno e Giovanni Paolo II di Brescia, nonché i licei Luzzago, Carli e Marco Polo, tutt quanti di Brescia.
Gioco di squadra
«Il Da Vinci è una competizione ma soprattutto un grande gioco di squadra – ha commentato Nunzia Vallini, direttrice del Giornale di Brescia -. Questo percorso è nato come sperimentazione, ma si sta consolidando sempre più come format arricchito».
Anche grazie agli sponsor Confindustria Brescia, Banca Valsabbina, Edison, Giustacchini Printing, Olympus, e Ordine degli Ingegneri della Provincia di Brescia che, come ha ricordato Giulia De Martini di The FabLab, «non solo ci sostengono concretamente, ma sono anche presenti con la loro esperienza e le loro competenze, che condividono con voi studenti, per accompagnarvi verso il successo di questa connessione tra il mondo della scuola e quello dell’impresa».
«Sono i giovani i protagonisti dell’innovazione – ribadisce Temporelli, fondatore e presidente di The FabLab -, intendendo per giovani i ragazzi e le ragazze di età compresa tra i 15 e i 25 anni, per le loro caratteristiche peculiari».
E cita un altro scrittore britannico, Douglas Adams, che nel suo libro «Guida galattica per autostoppisti» espone le tre leggi fondamentali della percezione del progresso: «Tutto quello che si trova nel mondo alla tua nascita è dato per scontato, tutto quello che viene inventato tra la tua nascita e i tuoi 30 anni è incredibilmente eccitante e creativo, e se hai fortuna puoi costruirci sopra la tua carriera. Tutto quello che viene inventato dopo i tuoi 30 anni è un’offesa all’ordine naturale delle cose, è l’inizio della fine della civiltà, e solo dopo essere stato in circolazione per almeno dieci anni torna a essere abbastanza normale».
A suffragio di questa tesi, Temporelli mostra come tutti i più grandi inventori e scienziati del passato, tra cui Bill Gates, Laura Bassi, Marie Curie, Albert Einstein, Steve Jobs ed Enrico Fermi, abbiano fatto le loro scoperte entro i 25 anni, «perché è in questa fase della vita che si ha l’energia propulsiva delle grandi nuove idee. Poi il contributo che diamo al mondo cambia, ma è un bene, perché in una società sana queste due visioni devono controbilanciarsi». L’invito del divulgatore scientifico ai giovani è quindi quello di «guardare al futuro prima degli altri». Perché, come diceva Steve Jobs, «solo chi è così folle da pensare di poter cambiare il mondo, alla fine lo cambia davvero».
La sfida
La sfida che attende quest’anno gli studenti del progetto Da Vinci 4.0 è ripensare l’energia in modo sostenibile (tutte le info sul sito di Da Vinci 4.0). «L’energia è ovunque – spiega il divulgatore scientifico -: nel cibo, nell’acqua che cade, nel sole, in una stella che esplode. Ma nel corso della seconda rivoluzione industriale l’uomo è riuscito a mettere insieme una serie di tecnologie in grado di trasportare l’energia.
Prima l’energia era localizzata, oggi arriva ovunque». «L’Industry 4.0 – prosegue il fondatore di The FabLab – ha rimescolato le carte: dal 2010 il mondo fisico e quello virtuale sono combinati. Quindi anche nel mondo dell’energia sta succedendo una rivoluzione: i computer sono dentro le centrali, dentro le lampadine». «Oggi – conclude – la sfida è rendere sostenibili i processi di trasformazione e trasferimento dell’energia».
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