Da Vinci 4.0

Il peluche «Lucy» per monitorare la salute di bimbi e anziani

Il team Tuxedo Penguins del liceo Carli si è aggiudicato la menzione d’onore
Da Vinci 4.0 - Il progetto del team Tuxedo Penguins
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Non era in programma ma la giuria ha voluto premiare il loro impegno e il valore del progetto. È così che il team Tuxedo Penguins del liceo Guido Carli di Brescia, coordinato guidato dal dirigente scolastico Andrea Bernesco Lavore, ha ottenuto una menzione speciale e la promessa di un corso di programmazione online come premio.

«Una passione appena nata che vorremmo contribuire a coltivare - commenta Massimo Temporelli di The FabLab, motivando la decisione dei giurati di stravolgere i piani, assegnando un riconoscimento extra -. Il Da Vinci è anche scoperta e voi ci avete fatto riscoprire l’entusiasmo».

Sette le giovani menti che inizialmente hanno aderito alla sfida: Marta Battagliola, Sofia Sole Bocchio, Veronica Bozzetti, Glenda Incandela, Stefano Gallina, Andrea Luosi e Giulia Poli. Solo in quattro, e tutte fanciulle, erano però presenti martedì mattina da Ori Martin per presentare «Lucy». Una scimmietta elettronica empatica che monitora la salute di un bambino, o di un anziano, attraverso dei sensori collegati digitalmente a un’applicazione.

Un nome scelto non a caso, perché è l’acronimo di Let Us Care for You: Lucy, infatti, è a tutti gli effetti un medical pet robot. «Il peluche è in grado di interagire, rispondendo agli stimoli vocali - spiegano le ragazze -. Un comando consente di comunicare con Lucy anche a distanza, tenendo così compagnia al bambino o all’anziano in qualsiasi momento della giornata. Per programmare il pupazzo abbiamo usato Python, imparando ex novo a utilizzarlo».

E proseguono: «Oltre a questa funzione empatica - le Tuxedo Penguins -, Lucy ha anche dei sensori per misurare la temperatura corporea, la saturazione di ossigeno e la frequenza cardiaca della persona che le sta accanto, e tutti i dati vengono riportati sull’applicazione in tempo reale. Tre volte al giorno il peluche chiederà al proprietario di abbracciarla, in modo da avere un feedback maggiore». Per testare la loro idea, le studentesse hanno chiesto il parere dei medici dell’Ospedale Civile di Brescia: «Ci hanno detto che per loro è molto utile capire il livello del dolore del bambino - riportano le ragazze -, e proprio per questo abbiamo inserito dei tasti nel braccio della scimmia con delle faccine colorate: verde, gialla e rossa. Lucy chiederà ai bambini di schiacciarle in base a come si sentono».

Su consiglio del personale sanitario «abbiamo pensato di rendere Lucy ancora più amica dell’ambiente - hanno aggiunto le giovani -, producendola con dei materiali sostenibili, come ad esempio plastica dura, per far sì che possa anche entrare negli ospedali ed essere igienizzata. Avevamo in mente anche di eliminare ogni cavo, inserendo batterie ricaricabili, e di inserire una videocamera negli occhi, in modo che in tempo reale dall’applicazione sul telefono si possa vedere il bambino o l’anziano, tenendo ancora più monitorata la sua salute».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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