I Will Do The Best I Can: un nome e un’intenzione da applausi
Sempre dall’istituto tecnico Cerebotani di Lonato, indirizzo Elettronica, proviene il team dei I Will Do The Best I Can, capitanati dal professor Giovanni Fusco.
Al centro dell’idea di Salvatore Alì, Michael Bregoli, Matteo Danesi, Niccolò Degl’innocenti, Alfredo Fuzzi, Pietro Gardinazzi, Andrea Keta, Mattia Luglio, Andrea Opipari, Mattia Sangaletti, Alberto Francesco Zaglio ed Enrico Zerneri c’è l’ottimizzazione del consumo di energia in una casa, o in un’aula, che allo stesso tempo viene resa smart.
Il progetto «Hero», acronimo di Healthy and Energy-saving Room, utilizza una serie di device interconnessi tra loro per monitorare e controllare la qualità dell’aria in un ambiente interno, basandosi sul protocollo standard MQTT e ambienti open source come Node-Red e Home Assistant. «Il prototipo - chiariscono i ragazzi, che nel progettare hanno utilizzato tecnologie quali Iot, Blockchain e progettazione 3D - si presta a realizzare una rete di moduli domotici che possano contemplare, tra l’altro, il monitoraggio e il controllo dei consumi energetici per rendere più ecosostenibile l’ambiente, ad esempio attraverso il controllo di luci e temperatura».
«Per il controllo dell’illuminazione - chiariscono gli studenti - il modulo Home Assistant accende una luce o un interruttore in base al rilevamento del movimento e/o facoltativamente, se c’è un basso livello di illuminazione». Anche la regolazione della temperatura ambiente può avvenire semplicemente accendendo o spegnendo, in modo automatico, la pompa di calore, se questa è priva di modulo wifi. «I dati acquisiti dai vari sensori - concludono i giovani - possono essere salvati periodicamente, per essere visualizzati in grafici riassuntivi dello storico».
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