I ragazzi del Da Vinci 4.0 al festival Una sola terra per combattere l’ecoansia
Il Da Vinci 4.0 come antidoto all’ecoansia, che è la paura cronica della devastazione ambientale. I nostri ragazzi, quelli vincitori della scorsa edizione del progetto di Editoriale Bresciana dedicato alle scuole superiori, sono stati infatti invitati a un incontro del festival «Una sola terra», giunto alla sua seconda edizione e realizzato dal Comune di Brescia.
In particolare, gli studenti del liceo Luzzago (primi classificati) e quelli dell’istituto tecnico Giovanni Paolo II (arrivati terzi) hanno illustrato i loro progetti ai colleghi coetanei di altre due scuole della città, il Gambara e l’Arnaldo, che stamattina hanno partecipato all’incontro dal titolo «Ecoansia: dalla paura alle azioni concrete», ospitato nell’auditorium San Barnaba di corso Magenta.
Soluzioni
«Serve un antidoto all’ecoansia – commenta il direttore del Giornale di Brescia Nunzia Vallini, chiamata sul palco a testimoniare l’efficacia del Da Vinci –, servono spazi e luoghi dove i giovani possano esprimere la loro creatività e la loro voglia di essere protagonisti del proprio futuro. Ecco perché il nostro progetto è stato scelto come esempio virtuoso».
Le soluzioni che gli studenti del Da Vinci avevano ideato per gli spazi pubblici tenevano anche contro del tema ambientale. In particolare, il progetto del liceo Luzzago sfrutta i droni per acquisire immagini aeree delle piante, in seguito analizzate da un’intelligenza artificiale, in grado di determinare se un albero necessita di interventi di manutenzione.
«Piantumazioni, tram elettrico e metropolitana sono tra le iniziative che la politica può mettere in campo per combattere la crisi climatica – commenta la sindaca di Brescia Laura Castelletti –, ma sono anche le azioni dei singoli che devono essere accompagnate da una maggiore coscienza e conoscenza: sono gli stili di vita che possono incidere sul cambiamento».
Devastazione
Il focus sull’ecoansia è stato affidato a Chiara Comerci, psicologa e membro di Aiacc (l’associazione Ansia italiana da cambiamento climatico) e a Sara Segantin, comunicatrice scientifica e attivista. I loro interventi, mirati a stimolare un dialogo con gli studenti, sono stati moderati da Michele Bellone, coordinatore scientifico del festival «Una sola terra».
«Per ecoansia – specifica Comerci – s’intende la paura cronica della devastazione ambientale, ed è rivolta agli effetti dell’uomo sulla terra. Secondo diversi studi, sono soprattutto i giovani a soffrirne, perché sono quelli più informati sul tema, ma anche perché vivono una sensazione di impotenza, si sentono traditi dagli adulti» «L’ecoansia – conclude la psicologa – può essere combattuta trasformandola in ecorabbia, che è proattiva e ci fa fare cose: mettersi in gioco, fare attivismo, per esempio partecipando a raccolte di rifiuti».
Oppure partecipando al Da Vinci 4.0. A tal proposito, ricordiamo il workshop riservato a dirigenti scolastici e insegnanti in programma giovedì 24 ottobre alle 17 nella sala Libretti del Giornale di Brescia: sarà presentata la sesta edizione e svelato il tema della sfida.
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