Hackathon Da Vinci 4.0, per gli studenti c’è la sfida dell’acqua
Dopo un lungo periodo in cui l’abbiamo data per scontata l’acqua è tornata al centro del dibattito sociale e politico. La straordinaria siccità dell’estate appena conclusa, un preludio di quello che verosimilmente sarà il futuro che ci attende a causa dei cambiamenti climatici, ha infatti ricollocato il tema idrico in cima alla lista delle priorità da affrontare in ottica di futuro.
Ma quella che per noi è una realtà che di nuovo fa parlare di sè, per altri è una sfida quotidiana. Si pensi per esempio all’Africa o all’India, zone ovviamente diverse e che affrontano problemi differenti: nel primo caso prevalentamente la scarsità di acqua, nel secondo la mancanza di risorse idriche non inquinate in grado di sostenere una popolazione di quasi un miliardo e mezzo di individui.
Il tema della quarta edizione dell’hackathon di da Vinci 4.0 firmato dal Giornale di Brescia in collaborazione con The FabLab e Talent Garden non poteva perciò che essere proprio l’acqua, l’oro blu dei nostri tempi che ricopre il 71% del nostro pianeta (il 96% negli oceani) ma che si pone sempre più come un bene comune da tutelare. Se non verrà affrontato entro il 2025 si stima infatti che 1,8 miliardi di persone vivranno in aree afflitte dalla scarsità di acqua potabile, mentre due terzi della popolazione mondiale sarà sottoposto a stress idrico.«Abbiamo voluto invitare gli studenti a trovare delle soluzioni, una più prettamente tecnologica l’altra artistico-comunicativa - spiega Giulia de Martini, head of research di The FabLab -, in grado di generare un impatto concreto o di esprimere un pensiero critico sul tema dell’acqua e delle riserve idriche». Perchè dopo aver affrontato la sostenibilità ambientale in senso lato con la sfida dell’anno scorso, l’ambiente doveva ancora una volta essere al centro del percorso ideato per avvicinare gli studenti delle scuole bresciane ai temi della digitalizzazione, del lavoro e dell’innovazione.
Due approcci
E dinanzi a questo grande tema l’approccio sarà necessariamente multidisciplinare e variegato, con gli aspetti tecnologici che si mischieranno con approcci più artistici ed emotivi, il tutto unito dalla necessità di comunicare al meglio il frutto del proprio lavoro.
Due sono le strade che i ragazzi potranno seguire. La prima modalità di declinare la sfida è squisitamente tecnologica. I giovani saranno infatti chiamati a ideare e realizzare il prototipo di un dispositivo hardware e/o software, basato su tecnologie quali per esempio IoT, AI, robotica, digital manufacturing o Blockchain, in grado di generare innovazione e che abbia un impatto concreto sulle sfide e le opportunità legate all’acqua.
Il secondo approccio invece è più artistico. L’idea alla base è quella di riuscire a trasmettere emozioni e di mettere in connessione gli esseri umani attraverso un’opera d’arte. Questa dovrò essere però realizzata ancora una volta sfruttando le potenzialità della tecnologia, utilizzata in questo caso in modi creativi e non convenzionali per generare un prodotto che esprima un pensiero critico relativamente alla tematiche delle risorse idriche.Ecco quindi la sfida che attende le ragazze e i ragazzi di Da Vinci 4.0, ideatori e creatori del futuro, chiamati ad essere «coraggiosi, rivoluzionari - afferma il fisico e divulgatore scientifico Massimo Temporelli -, senza aver paura di incappare in errori.Sbagliare infatti e fondamentale per riuscire a innovare»
Sponsor
Tale approccio è alla base dell’intero progetto, un’iniziativa che coinvolge anche il tessuto produttivo bresciano e che proprio in esso ha trovato un grande supporto: Edison, Banca Valsabbina, Confindustria Brescia, Ori Martin, Giustacchini e Carriere.it sono infatti a fianco dei giovani lungo la strada del futuro .
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