Da Vinci 4.0, scienze umane e digitale «fanno squadra» al liceo Gambara
Sono i pionieri delle Scienze umane, anche alla luce del comportamento, molto frequente, di sottovalutare i risvolti sociali e psicologici che le tecnologie hanno sulla vita dei donne e uomini. Per questo motivo gli studenti del liceo Veronica Gambara di Brescia, scuola che per la prima volta partecipa a Da Vinci 4.0, potranno dare alla nostra iniziativa un contributo inedito e speciale.
«Qui hanno riferimenti culturali diversi rispetto alle scuole dove abbiamo finora presentato il progetto» commenta Massimo Temporelli, fondatore di The FabLab e divulgatore scientifico. Il racconto della tappa al Gambara, alla quale ha partecipato anche Ruggero Valli di Banca Valsabbina. (Qui è possibile rivedere la tappa al Meneghini di Edolo).
Rivoluzioni
«Ciò non vuol dire che questi riferimenti non siano importanti, anzi - prosegue Temporelli -. Nelle rivoluzioni di cui parliamo spesso si sottovaluta come l’industria, quindi le macchine che abbiamo messo nelle fabbriche e poi nelle nostre case, abbia un impatto culturale e umano altissimo».
Quindi è fondamentale connettere questi saperi, tecnologico e umanistico: bisognerebbe «mischiare le classi», per creare un mix di competenze. «Per i miei studenti sarà davvero una grande sfida - spiega Federica Campilongo, insegnante di Scienze naturali -. Partecipiamo per metterci in gioco con le nuove tecnologie, perché proprio da quest’anno sono arrivate a scuola diverse dotazioni: piccoli robot, l’elettronica programabile Arduino, la stampante 3D».
Prosegue la professoressa: «Vorrei far capire ai ragazzi che studiare le scienze naturali può essere anche divertente. Poi quest’anno il tema è l’acqua, fondamentale anche nel nostro studio». Sono cinque gli studenti della 2°F del liceo delle Scienze umane che si cimenteranno nell’hackathon del progetto Da Vinci 4.0: la squadra degli Ecotech, composta da Veronica Bianchetti, Houssin Farhan, Elisa Garda, Cecilia Anabel Sanchez e Stefano Segala.
Interesse
«Mi è sembrato un progetto interessante - assicura quest’ultimo -. Mi ha incuriosito soprattutto la possibilità di utilizzare la stampante 3D. Non sono proprio appassionato di tecnologie, ma ritengo importante scoprire e imparare cose nuove per capire come sarà il nostro futuro». A destare l’interesse dei ragazzi è anche «l'argomento di quest’anno, l'acqua - aggiunge Cecilia -: sono sensibile ai temi ambientali, anche grazie all’educazione ricevuta in famiglia, e vorrei fare qualcosa che possa essere utile in questo ambito». Gli studenti del Gambara potrebbero quindi riservare delle belle sorprese.
«Per questi ragazzi - conclude Temporelli - è importante capire il ruolo che le tecnologie hanno nel processo evolutivo e le paure che l’uomo prova di fronte al cambiamento. Spero usciranno questi temi nel loro progetto per l’hackathon: aiutare gli umani a comprendere e progettare un mondo migliore di quello che abbiamo vissuto fino ad oggi». Perché va ribadito che la tecnologia da sola non fa le rivoluzioni, ma sono gli umani con le tecnologie a cambiare le cose, e lo fanno per migliorare la loro qualità di vita. Come ci ha insegnato diversi secoli fa Leonardo Da Vinci.
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