Da Vinci 4.0

Da Vinci 4.0, la sfida si amplia tra hi-tech, ambiente e arte

Giulia de Martini (The FabLab): «Il tema è trasversale e nell’hackathon le visioni differenti sono vincenti»
Anche quest’anno sarà il fisico Massimo Temporelli a guidare i ragazzi - © www.giornaledibrescia.it
Anche quest’anno sarà il fisico Massimo Temporelli a guidare i ragazzi - © www.giornaledibrescia.it
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«Non più solo la sfida di un giorno, ma un progetto articolato nel tempo». È Giulia de Martini, head of research di The FabLab, a spiegare nel dettaglio in cosa consiste l’hackathon di questa terza edizione di Da Vinci 4.0 (tutte le info su www.davinciquattropuntozero.it). «La sfida rimane - assicura Giulia -, ma si svilupperà grazie a una serie di iniziative durante l’anno scolastico. I progetti infatti dovranno essere elaborati e realizzati dagli studenti tra dicembre e aprile, termine entro il quale andranno consegnati e saranno valutati dalla giuria».

In programma c’è poi una giornata finale «che speriamo possa svolgersi in presenza - sottolinea -, quando tutte le squadre avranno l’occasione di presentare il proprio progetto, come in una piccola fiera della scienza, e saranno decretati i vincitori». E aggiunge: «Quest’anno era ancora difficile immaginare un hackathon in presenza come quello della prima edizione. Inoltre in questo modo tutte le idee saranno valorizzate al massimo. Mi immagino una giornata di grande scambio con professori e compagni di classe».

Giulia de Martini di The FabLab ospite del Magazine di Teletutto

Il tema della sfida

Il focus della sfida di questa edizione, lo ricordiamo, riguarda la sostenibilità ambientale e potrà essere sviluppato dagli studenti con due diversi linguaggi espressivi. «Si dovrà creare un dispositivo hardware e/o software - spiega de Martini -, con l’ausilio delle tecnologie più attuali per risolvere problemi legati ad esempio al cambiamento climatico, alle gestione dei consumi, al riciclo. Oppure utilizzare la tecnologia per realizzare un’opera d’arte che emozioni o sensibilizzi su questi temi: penso alla media art, alla realtà aumentata… ma non voglio dare troppi suggerimenti». Temi dall’alto valore sociale ma anche tecnicamente impegnativi per i partecipanti. «Siamo consapevoli di aver alzato l’asticella, ma l’obiettivo era anche allargare la sfida a tutte le tipologie di scuole superiori: dagli istituti professionali, ai tecnici ai licei. Siamo certi che anche quest’anno i ragazzi ci sorprenderanno».

Phygital

Un incontro nelle scuole nelle scorse edizioni - © www.giornaledibrescia.it
Un incontro nelle scuole nelle scorse edizioni - © www.giornaledibrescia.it

Le iscrizioni al Da Vinci 4.0 si chiuderanno il 9 dicembre. Poi prenderà il via quella che è stata definita un’edizione «phygital»: da un lato gli incontri, in presenza, col fondatore di The FabLab Massimo Temporelli, dall’altro i contenuti online del design thinking consultabili sul sito www.davinciquattropuntozero.it, per accompagnare i ragazzi in un percorso in quattro tappe: «define, ideate, make, test», con momenti di confronto intermedi per eventuali domande.

«Vogliamo invitare i ragazzi a seguire un metodo - precisa Giulia -, dapprima individuare il contesto della sfida. Poi ideare la soluzione con attività di brainstorming e realizzarla con il nostro supporto tecnico. Infine la fase di test: una sorta di piccolo studio che mi dice se quello che ho realizzato risponde al progetto che avevo in mente, rispetto all’utente che utilizza il dispositivo o che fruisce l’opera».

Consigli pratici

E ora veniamo ai consigli pratici. «La giuria ha sempre valutato positivamente team formati da studenti con interessi eterogenei - assicura la responsabile della ricerca di The FabLab -, importanti per dare una visione in grado di stupire maggiormente». «Altro suggerimento - conclude Giulia -: chiedete consigli a docenti di materie diverse, possono aiutarvi ad allargare il punto di vista». Che la sfida abbia dunque inizio. E non solo per la gloria. In palio anche quest’anno ci sono premi di grande valore (che saranno svelati nelle prossime settimane), messi a disposizione dai partner del progetto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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