Da Vinci 4.0, il Primo Levi punta a riconquistare il titolo
Il Da Vinci 4.0 torna nella scuola dei primi vincitori. Al Primo Levi di Lumezzane, l’istituto tecnico che aveva trionfato nell’edizione d’esordio, e che per l’hackathon 2022 schiera la squadra dei Teknomech, composta da una quindicina di studenti di quarta e quinta dell’indirizzo di meccanica e meccatronica. È questa la quarta tappa del tour di Massimo Temporelli nelle scuole che partecipano quest’anno alla nostra sfida: l’intento, come sempre, è mostrare ai ragazzi le tecnologie dell’industria 4.0, cioè quelle che avranno a disposizione per creare il loro prototipo. «Gli studenti apprezzano questa iniziativa - assicura il vicepreside dell’istituto Giovanni Giaquinto - perché è una didattica diversa, che li pone di fronte a sfide nuove».
«È un progetto veramente interessante - aggiunge il professor Maurizio Maritato, docente del laboratorio di Sistemi e Automazione e referente del Da Vinci 4.0 insieme al collega Edoardo Calabrese -, perché i ragazzi hanno la possibilità di entrare in contatto con le più recenti innovazioni tecnologiche e allo stesso tempo di mettersi in gioco nell’ideare e creare qualcosa di utile, in questo caso per l’ambiente».«Anch’io ho studiato in un istituto tecnico - rivela Massimo Temporelli, fondatore di The FabLab -, e mi riconosco molto in questi ragazzi». Con loro il divulgatore scientifico ha affrontato, tra gli altri, il tema del confine tra il fisico e il digitale. «Ho la sensazione - afferma Temporelli - che oggi questo limite tra i due mondi non esista più: start up e industrie si devono mischiare. Il nostro lavoro, nei prossimi trent’anni, sarà proprio scegliere nell’analogico cosa può essere digitalizzato, e nel digitale cosa può essere "fisicalizzato" per migliorare il nostro business e le nostre professioni».
Tech e futuro
«Un esempio già tangibile - chiarisce il fondatore di The FabLab - sono gli home assistant, con cui le aziende digitali entrano nelle case con prodotti fisici. Oppure, viceversa, l’auto a guida autonoma è un esempio di un prodotto fisico che diventa un po’ digital». Gli studenti del Primo Levi sono affascinati dalle parole di Temporelli, e ancor più dai prototipi tecnologici mostrati in aula. Tra questi lo scanner 3D, che hanno avuto modo di testare di persona. «Attraverso una serie di fotografie - spiega Matteo Villa, learning specialist di The FabLab - lo scanner collegato a un pc crea dapprima una struttura bidimensionale, che un software dedicato trasforma poi in un volume tridimensionale. Questo consente di creare delle copie digitali di oggetti fisici, che poi possono essere lavorati e impiegati per scopi diversi».
«Il Da Vinci 4.0 aiuta i ragazzi ad approcciarsi al mondo imprenditoriale con un know how e delle competenze importanti - dichiara Ruggero Valli, responsabile della comunicazione di Banca Valsabbina, sponsor della nostra iniziativa -. È una banca del territorio e investire sui giovani è una sua prerogativa».
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