Da Vinci 4.0, è il giorno del gran finale: ecco i progetti degli studenti in gara
Il gran giorno è arrivato. Oggi pomeriggio, nelle sale del Mo.Ca di via Moretto a Brescia, conosceremo tutti i progetti realizzati dai nostri ragazzi, tra i quali sarà decretato il vincitore della quarta edizione del Da Vinci 4.0. Un’edizione, come abbiamo ribadito più volte, da record. Oltre 120 studenti iscritti, suddivisi in 14 squadre, provenienti da 12 scuole.
Idee vincenti
In questi ultimi sei mesi, un ruolo fondamentale di guida e coordinamento è stato svolto dai professori, ai quali abbiamo chiesto un piccolo bilancio dell’esperienza, e qualche anticipazione sul progetto realizzato. Partiamo dai campioni in carica, l’Itis Cerebotani di Lonato, che ha schierato tre squadre. Due di queste, i Mechatronics 1.0 e i Tecno Élite 3.0, sono state seguite dal professor Paolo Rossi e hanno realizzato rispettivamente un prototipo per dividere l’acqua della doccia in sporca e pulita e un impianto di irrigazione sotterraneo automatizzato. «Il Da Vinci 4.0 - commenta il professore - è una palestra del saper cercare soluzioni ai problemi reali».
Esperienza molto positiva anche per i Lumetech del Primo Levi di Lumezzane, che hanno creato «Wa.Mi», un sistema di pastorizzazione dell’acqua da installare in siti non raggiunti da acquedotti e/o da corrente elettrica. Pure per il Cfp Vantini di Rezzato il bilancio è positivo: i Pirati dell’acqua presentano «Double Waters: le due facce dell’acqua», un progetto video che ipotizza un mondo senza acqua, mostrando opere di architettura, design, fotografia, cinema e musica.
Visioni hi-tech
Al liceo Guido Carli di Brescia hanno invece lavorato su una serra idroponica. «Siamo convinti - chiarisce il preside Andrea Bernesco Lavore - che il progetto abbia permesso ai nostri studenti di sviluppare una visione più ampia e completa dell’innovazione e di apprezzare l’importanza dell'integrazione di diverse discipline e competenze». Dello stesso avviso il professor Matteo Treccani del Don Bosco di Brescia, dove il team HsOs ha creato Hydra, una borraccia filtrante smart.
Al liceo Calini di Brescia è invece nato «Midori», un progetto volto a semplificare e ottimizzare il processo di innaffiamento delle piante, rendendolo automatizzato. «Da Vinci 4.0 insegna a imparare l’innovazione tramite un processo strategico progettuale concreto e reale - afferma la professoressa Veronica Cavicchi -, che implica ideazione e testing».
Impara l’arte
Gli Ecotech del liceo Gambara di Brescia hanno invece voluto rappresentare lo spreco dell’acqua ricreando con la stampante 3D diverse scene quotidiane, scegliendo l’approccio artistico, così come ha fatto anche la squadra Deeply dell’Accademia Symposium di Rodengo Saiano, con la mostra «Sorella Acqua», perché «il linguaggio dell’arte permette di sensibilizzare raggiungendo numerose persone».
Duplice approccio, invece, per il liceo Luzzago di Brescia: il progetto Plick si compone di un cortometraggio, un sistema di analisi dell’acqua delle fontane e uno spot. Gli studenti del Tassara Ghislandi di Breno hanno ipotizzato degli spostamenti di volumi d'acqua tra edifici: «Il sistema - chiarisce il professor Bruno Deleidi -, tramite una rete di sensori, è in grado di rilevare in tempo reale il consumo di acqua, in modo da poter gestire in maniera efficace la risorsa e l’accumulo».
Risparmio e salute
Al riutilizzo dell’acqua della doccia ha pensato anche il Copper Team dell’Istituto Meneghini di Edolo, guidato dal professor Nicola D’Ambrosio, mentre per gli Idrogolgi del liceo Golgi di Breno il focus è stato sulla qualità e potabilità dell’acqua destinata al consumo umano, attraverso lo sviluppo di un software che ne dia conto in tempo reale.
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