Con Da Vinci 4.0 gli studenti provano a scrivere una nuova pagina della storia
Saremo un capitolo nei libri di storia che qualcuno leggerà tra cent’anni. E i protagonisti di quelle pagine potrebbero proprio essere gli studenti che partecipano al Da Vinci 4.0.
Dalla cattedra dell’istituto tecnico Tassara Ghislandi di Breno, sesta tappa del nostro tour nelle scuole, il divulgatore scientifico Massimo Temporelli rispolvera le rivoluzioni industriali del passato e illustra quella in atto, la quarta, nella quale i giovani di oggi sono chiamati a fare la differenza (il video-racconto dell’incontro andrà in onda stasera alle 20.05 su Teletutto).
«Abbiamo detto ai ragazzi che la storia è fondamentale - chiarisce il fondatore di The FabLab, partner del Giornale di Brescia in questo progetto didattico -, che in passato l’ha scritta qualcun altro, ma che in questi anni tocca a loro essere protagonisti della trasformazione che vogliono vedere».
«Rapiti»
Ad ascoltarlo con occhi rapiti ci sono gli studenti della quarta Eta, indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica, dell’istituto camuno, che per il secondo anno torna in sfida. «La lezione di Temporelli ci ha aperto nuove prospettive - assicura Tommaso Bertelli -. Avevamo già un’idea, ma il suo intervento ci ha dato una diversa visione». «È un progetto che stimola la nostra creatività - aggiunge il suo compagno di classe Filippo Orsatti -, ci sprona a relazionarci con molte tecnologie e ci aiuta anche a lavorare in gruppo». «Ho scelto di partecipare - gli fa eco Simone Zonta -, perché è un bel modo per mettersi in gioco».
Esperienza
Sono loro tre gli studenti che compongono il team «Idea», con cui il Tassara Ghislandi spera quest’anno di centrare il podio. «La passata edizione è stata un’esperienza molto interessante - assicura il professor Bruno Deleidi, insegnante di Sistemi automatici e Automazione robotica - e contiamo di poter applicare le conoscenze dell’anno scorso al nuovo progetto. Il tema è molto più complicato, ma speriamo che un forte input arrivi dai ragazzi, che sono i primi fruitori degli spazi pubblici».
I partecipanti al Da Vinci quest’anno sono infatti chiamati a riprogettare i «public spaces», realizzando un prototipo che aiuti a ripensare il modo in cui viviamo le aree comuni. «Questa progettazione - ricorda Matteo Villa, learning specialist di The FabLab - è guidata dal design thinking, una metodologia in quattro fasi (define, ideate, make e test), che serve ai professionisti che si occupano di innovazione per connettere tecnologie e generare delle nuove soluzioni con un metodo condiviso».
Partner
A tal proposito, ricordiamo l’incontro di oggi alle 16.30 su Zoom, al quale parteciperà anche Giorgio Doni, regional medical service business unit manager di Olympus Italy, per il primo anno partner di Da Vinci.
Alla seconda collaborazione è invece Edison. «Il primo anno per noi è stato un grande successo - commenta Mattia Seira, responsabile dei rapporti con i territori e power asset -. Nella politica di sostenibilità di Edison uno dei pilastri è proprio l’educazione. Speriamo che anche la tematica di quest’anno sia sviluppata secondo delle linee innovative».
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