La casa si fa ecosostenibile grazie all’idea del Tassara Ghislandi

Una casa completamente sostenibile dal punto di vista energetico. È questa l’idea dell’Istituto tecnico Tassara Ghislandi di Breno, che per il terzo anno partecipa al Da Vinci 4.0, con una menzione d’onore guadagnata nella scorsa edizione. «È stato un crescendo – assicura il professor Bruno Deleidi, insegnante di Sistemi automatici e Automazione robotica -: quest’anno speriamo di riuscire ad andare oltre e salire finalmente sul podio».
Seconda tappa del «garage tour» nelle scuole di Massimo Temporelli e del team di The FabLab (il video-racconto dell’incontro andrà in onda stasera alle 20.05 su Teletutto), la scuola camuna è a dir poco «sul pezzo»: la squadra dei «Next Energy» composta dagli studenti di quarta del corso Eta (elettronica, elettrotecnica con curvatura automazione e robotica) ha già in mente il progetto da realizzare per risolvere uno dei problemi legati all’energia rinnovabile. «È uno dei temi principali del nostro corso – puntualizza Deleidi - e soprattutto rappresenta una grandissima sfida per i nostri studenti».
«La nostra idea – spiega Nicolò – è nata dalla ricerca di un luogo che sia il più sostenibile possibile, non solo dal punto di vista energetico ma sul fronte dispersione di calore». Aggiunge Marco: «Abbiamo pensato di utilizzare il fotovoltaico e degli accumulatori che possano trattenere l’energia in eccesso per usarla in seguito, oppure immetterla in rete e venderla». Conclude Matteo: «L’aspetto che ci spaventa di più della sfida è riuscire a creare una proposta sostenibile anche da un punto di vista economico».
Partner
Piacevolmente colpito «dall’idea e dall’entusiasmo» dei ragazzi è Mattia Seira, responsabile dei Rapporti con i territori e power asset di Edison, anche quest’anno partner del Da Vinci 4.0. «Ho ascoltato idee interessanti ed estremamente al passo coi tempi – commenta -. Sono progetti e risposte a bisogni attuali e concreti, come nel caso specifico delle problematiche di efficienza energetica legate alle abitazioni. Questo è il terzo anno che supportiamo il Da Vinci e le passate due edizioni sono state sicuramente motivo di successo anche per noi, che abbiamo avuto la possibilità di incontrare fisicamente studenti e progetti estremamente interessanti».
A intervenire è poi Temporelli, divulgatore scientifico e fondatore di The FabLab: «Progettare non è facile e vuol dire pro-gettare, gettare avanti e poi rincorrere quella palla. Molto spesso ci sono degli ostacoli lungo il percorso. Questi ragazzi hanno già un’idea, e sanno che tecnologie utilizzare per realizzarla, per cui in questo incontro ci siamo concentrati nell’aiutarli a comunicarla».
Il segreto
Il segreto, secondo Temporelli, è partire dal bisogno della persona a cui l’invenzione è destinata, perché solo così si potrà costruire un prodotto, e di conseguenza anche una narrazione efficace. «Stiamo cercando di aiutare questi ragazzi a diventare dei professionisti del futuro – conclude il divulgatore scientifico -, che non saranno più solo dei tecnici che lavorano specificatamente sul tema, ma dei professionisti in grado di guardare all’ecosistema della soluzione, del servizio e del prodotto offerto, come se fosse una cosa unica, in modo olistico».
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