Zuzzerellone è la parola più «adottata» sul web
Esterrefatto o stupito? No, non sono sinonimi. E tergiversare non significa detergere in profondità, come esecrabile non ha nulla a che vedere con le ghiandole endocrine. Verrebbe da dire: che vuoi che importi? In fondo sono termini che si usano una volta ogni. Ed è proprio questo il punto, secondo la società Dante Alighieri di Firenze: nelle conversazioni quotidiane utilizziamo al massimo 2mila parole. Briciole, guardando alla varietà di lemmi e sfumature della lingua di Dante.
Per questo, la società che dal Sommo Poeta prende nome e natali, ha lanciato - in accordo con i dizionari Devoto Oli, Garzanti, Sabatini Coletti e Zingarelli - sul sito www.ladante.it la campagna «Adotta una parola» (che gode pure di una piattaforma web dedicata, adottaunaparola.ladante.it). L'adesione è semplice: dopo essersi registrato, ogni utente potrà candidarsi come «custode» per un anno di una parola a sua scelta, selezionandola dall'elenco stilato dalla «Dante» e indicando le motivazioni della preferenza.
Un impegno un po' più che ufficioso, dato che la Società richiede di attivarsi concretamente nella promozione della parola quando se ne presenti l'occasione, invitando amici e conoscenti a partecipare, monitorando l'utilizzo del termine e segnalandone alla bisogna utilizzi inappropriati. Qualora la parola prediletta fosse già opzionata, è possibile proporsi come suoi «sostenitori».
I dati più aggiornati parlano di 20mila lemmi già adottati e di oltre 5mila richieste di sostegno inoltrate da studenti, docenti, scuole, istituzioni. La classifica delle parole con il maggior numero di sostenitori vede in testa zuzzerellone, seguito da desueto e procrastinare.
ra. mo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato