Cultura

Vittoria alata, a Firenze sotto i ferri: il punto sul restauro

Diagnosi dall’interno della statua: il convegno di Firenze analizzerà un lavoro certosino
Restauratori. Si opera sulla statua con l’ausilio di lenti di ingrandimento - © www.giornaledibrescia.it
Restauratori. Si opera sulla statua con l’ausilio di lenti di ingrandimento - © www.giornaledibrescia.it
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Sarà un «laboratorio aperto» e anche l’occasione per fare il punto su un intervento esemplare, il convegno che lunedì e martedì prossimi, 27 e 28 maggio, riunirà a Firenze studiosi e tecnici impegnati nel restauro della Vittoria alata di Brescia. La sede principale dell’incontro (con una sessione anche al Museo archeologico nazionale) sarà l'Opificio delle Pietre Dure dove la statua è stata trasferita nel luglio scorso - dopo una serie di indagini già avviate a Brescia - per dare corpo ad un percorso di rara completezza, che comprende l’esame diagnostico, lo studio capillare dell’interno e della superficie, la pulitura e il delicato intervento statico-meccanico di sostituzione del supporto interno.

E non è tutto, perché il restauro è solo una parte del più ampio progetto di riallestimento del Capitolium, il luogo dove la Vittoria alata venne ritrovata nel 1826 e dove tornerà entro fine anno, insieme con i bronzi che in quell’occasione vennero alla luce. I partecipanti al convegno potranno visitare il capolavoro bresciano nel laboratorio allestito per le «cure». Sarà un’immersione nella materia di cui la Vittoria alata è composta: materia complessa, che agli elementi originali unisce gli esiti di diversi restauri parziali. Gli interventi. Il primo fu quello del 1834 per realizzare la struttura interna, che ha ancorato fino ad oggi le braccia e le ali al busto.

È in fase di studio la costruzione di una nuova struttura, che dovrà avere caratteristiche statico-meccaniche di alta precisione. La Fondazione Brescia Musei - per la quale interverrà a Firenze Francesca Morandini, responsabile delle collezioni e delle aree archeologiche - coordina il gruppo impegnato a realizzarla, e lavora anche al basamento antisismico, sul quale poggerà i piedi la nostra amatissima Vittoria alata.

Altrettanto importanti sono le indagini effettuate sulla superficie in bronzo e sui trattamenti che essa ha subito nel tempo. I materiali rilevati sulla «pelle» della Vittoria «hanno fornito preziose informazioni sulla sua storia passata». Tra essi vi erano «residui di varia natura (cere, resine, materiale gessoso) attribuibili ad interventi pregressi, prodotti di alterazione del bronzo» e perfino «materiali ancora collegabili all’interramento della statua». L’analisi della superficie è stata il preludio di una ripulitura - ad oggi realizzata al 40% - che «ha come obiettivo principale l’eliminazione dei residui di materiale degradato, frutto dei precedenti interventi di restauro, calco e manutenzione, e la rimozione o alleggerimento delle incrostazioni superficiali».

A Firenze saranno anche descritte le applicazioni del rilievo 3D realizzato a Brescia prima del trasloco, che consente di archiviare in tempo reale tutti i dati emersi dalle indagini. Un’applicazione che - insieme alle riprese termografiche e alle analisi dell’emissione acustica - è stata d’aiuto nella conoscenza dello stato di conservazione della statua e nella programmazione del delicato trasporto da Brescia a Firenze.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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