Velazquez in dialogo a Brescia col Ceruti europeo
Altro che «pitocchi»: la levatura artistica di Giacomo Ceruti è internazionale. In attesa della grande mostra programmata nel 2023 per Brescia capitale italiana della cultura, lo attesterà l'esposizione, accanto ai dipinti bresciani dell'artista, del «Pranzo» di Diego Velazquez (ca. 1617) in prestito fino al 27 febbraio 2022 dal museo dell'Hermitage di San Pietroburgo.
L'opera dialogherà con i «Calzolai», i «Due pitocchi», le «Donne che lavorano al tombolo» della nostra pinacoteca, che ha prestato al museo di Stato russo «La lavandaia» e «La filatrice» per quella che Fondazione Brescia Musei ha immaginato come una «operazione di diplomazia culturale».
Il dipinto di Velazquez, che ritrae tre personaggi di diversa età attorno ad un tavolo davanti ad un pasto frugale, è un esempio della pittura spagnola di genere, carica di valori simbolici e debitrice della luce di Caravaggio, che apre la strada alla pittura "pauperistica" di Ceruti un secolo più tardi.
L'arrivo del dipinto di Velazquez è solo un tassello dell'operazione «PTM Andata e Ritorno»: per due dipinti che dalla Pinacoteca Tosio Martinengo saranno in mostra a Milano, a palazzo Marino per le feste di Natale (la «Pala Rovelli» di Moretto e l'«Adorazione dei pastori» di Savoldo), due opere arrivano nelle sale bresciane: dal Castello Sforzesco di Milano «Sant'Orsola e le vergini» di Moretto, e dai depositi dei Musei civici di Brescia l'«Adorazione dei pastori» di Bernardino Licinio.
Informazioni e prenotazioni sul sito www.fondazionebresciamusei.com.
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