Cultura

Una tela di sei metri racconta le X Giornate in piazza Rovetta

Sarà conclusa domani l'installazione «La storia dentro» del pittore Roberto Radici e del fotografo Giuliano Radici
  • Roberto Radici al lavoro sull'opera in piazza Rovetta
    Roberto Radici al lavoro sull'opera in piazza Rovetta
  • Roberto Radici al lavoro sull'opera in piazza Rovetta
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  • Roberto Radici al lavoro sull'opera in piazza Rovetta
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  • Roberto Radici al lavoro sull'opera in piazza Rovetta
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  • Roberto Radici al lavoro sull'opera in piazza Rovetta
    Roberto Radici al lavoro sull'opera in piazza Rovetta
  • Roberto Radici al lavoro sull'opera in piazza Rovetta
    Roberto Radici al lavoro sull'opera in piazza Rovetta
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Un'opera work in progress: è la tela di sei metri per sette che da qualche giorno sta prendendo forma in piazza Rovetta, raffigurante una scena delle X Giornate. Si tratta dell'opera pittorica realizzata dal pittore bresciano Roberto Radici, prima parte dell’installazione «La storia dentro» che sarà conclusa domani a metà giornata.

L’opera, che nelle immagini a corredo vediamo nella sua sequenza di realizzazione, esprime l’idea dei fratelli Giuliano e Roberto Radici, fotografo e pittore noti, dell'arte come strumento di riflessione collettiva al servizio della comunità. Domani si concluderà così la prima parte delle tre fasi in cui è stata suddivisa l’installazione artistica. Roberto Radici ha riprodotto una stampa delle X Giornate di Edoardo Matania, che rappresenta una scena di violenza verificatisi in quei giorni di tumulti contro gli invasori, consumatasi a margine dei combattimenti e compiuta dall’esercito austriaco sulle fasce indifese dei cittadini bresciani (donne, anziani, bambini).

Il completamento del grande quadro è preliminare alla seconda fase, dedicata allo shooting fotografico del 27 giugno di Giuliano Radici, fotografo e presidente dell’associazione 7milamiglialontano, che posizionerà un set fotografico illuminato da luci cinematografiche con figuranti, attori e oggetti di scena iconici e messi in comunicazione tra loro attraverso una scultura floreale. Il tutto sarà composto in quadri che rappresenteranno frammenti di vita dell’anno segnato dalla pandemia: un modo per rielaborare la relazione tra la storia - intesa come indagine o ricerca critica relativa a una ricostruzione ordinata di eventi umani reciprocamente collegati secondo una linea unitaria di sviluppo - e il vissuto personale e quotidiano, di oggi come allora.

La terza fase partirà da martedì 29 giugno alle 19, quando sarà presentato lo scatto fotografico stampato su tela, sempre di sei metri per sette, che andrà a sostituire il telo pittorico e che ingloberà performance pittorica e artistica dando vita ad un’opera terza, che esprime la sintesi del pensiero creativo e segna il punto di inizio di uno dialogo con la città. Non solo, ma l’opera sarà accompagnata da uno striscione che verrà steso ai suoi piedi su cui i passanti saranno invitati a scrivere i loro pensieri. L’installazione rimarrà esposta fino a domenica 11 luglio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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