Un murale, un libro e un podcast per ricordare Michela Murgia

Il 10 agosto 2024 ricorre il primo anniversario della scomparsa della scrittrice, portavoce della liberazione delle «ragazze» dai vincoli della cultura patriarcale
Il murale di Laika dedicato a Michela Murgia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il murale di Laika dedicato a Michela Murgia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Centinaia di eventi, lunghe file e boom di partecipazione in tutti i principali festival ed appuntamenti letterari – dal Festivaletteratura di Mantova a Più libri più liberi al Salone del Libro di Torino – reading, spettacoli teatrali e celebrazioni hanno alimentato il ricordo di Michela Murgia dal giorno della sua morte, il 10 agosto 2023.

L’anniversario della scomparsa 

A un anno dalla scomparsa della scrittrice, drammaturga e attivista sarda, l’autrice di Accabadora, Premio Campiello 2010, impegnata a rompere il muro del patriarcato e a sviluppare il concetto di famiglia queer, è un continuo fiorire di iniziative che la rendono una presenza viva.

Tra le ultime il murale dell’artista Laika, realizzato sull’edificio del V Municipio a Roma con la scritta ’Ricordatemi come vi pare’ riportata sul muro al lato del ritratto della scrittrice. Oltre a questo progetto, autorizzato dal V Municipio e realizzato con il contributo delle case editrici Einaudi, Mondadori e Rizzoli, anche il murale dell’artista internazionale MP5 dedicato a Michela Murgia lo scorso giugno al Municipio 8 di Milano, sulla facciata del centro civico di via Quarenghi. A Milano, sui Navigli, era già stato realizzato un murale nel 2023, poco dopo la morte della scrittrice con il suo ritratto, una bandiera arcobaleno e la frase «vogliamo piacerci non compiacervi».

A ottobre il terzo capitolo di «Morgana»

A ottobre si aspetta per Mondadori il terzo e ultimo volume della serie «Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe» che Michela aveva progettato insieme a Chiara Tagliaferri, che uscirà con doppia firma e avrà tra i temi madre e corpo.

Dal 2019, quando è nato quel progetto, «le ragazze fuori dagli schemi» sono diventate un intrepido esercito fatto di donne ma anche di uomini che in quelle storie di libertà e coraggio si sono riconosciute.

Il podcast

Quest’estate invece si potrà approfondire la voce della scrittrice che è riuscita a creare una vera e propria comunità sempre più grande, con il podcast «Splende e splenderà» di Carolina Capria, autrice per la tv e scrittrice di libri per ragazzi e Silvia Grasso, autrice e filosofa femminista, in esclusiva su Storytel dal 26 luglio in sei puntate.

I libri di Murgia

Fino all’ultimo Murgia, che era nata a Cabras nel 1972 ed era molto legata alla sua terra, aveva lavorato a «Dare la vita» (Rizzoli), uscito postumo a inizio 2024, a cura di Alessandro Giammei, in cui aveva raccolto i suoi pensieri nelle ultime settimane di vita. Un libro in cui era entrata nelle infinite sfaccettature degli affetti, raccontando come si possa costruire una famiglia senza vincoli di sangue.

La scrittrice e attivista Michela Murgia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
La scrittrice e attivista Michela Murgia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

L’esordio nella narrativa era stato nel 2006 con «Il mondo deve sapere» sui call center, dove aveva lavorato, che ha ispirato l’opera teatrale omonima e il film «Tutta la vita davanti» (2008). L’ultimo titolo, uscito postumo a fine aprile 2024 è «Ricordatemi come vi pare» (Mondadori), frutto di una settimana di registrazioni in cui si è raccontata a Beppe Cottafavi, suo editor e amico ed è arricchito da quattro racconti inediti e da altri testi perduti che l’autrice ha scelto e indicato e in cui troviamo parentele queer, lezioni di lingua sarda e cultura coreana.

«Una formidabile resa dei conti sul potere, il femminismo, la fede, la letteratura» che ha scalato subito le classifiche dei libri più venduti. Nel libro la scrittrice si chiedeva pure che ne sarebbe stato delle sue battaglie: probabilmente oggi possiamo dire che sono più che mai vive.

La malattia

Scrittrice e intellettuale illuminata, come l’ha descritta Mario Desiati, aveva reso pubblica la sua malattia, un cancro ai reni al quarto stadio, pochi mesi prima della sua scomparsa a 51 anni. A metà luglio aveva sposato con rito civile l’attore e regista Lorenzo Terenzi e abbracciato la sua famiglia queer.

«Lo abbiamo fatto controvoglia: se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato» aveva detto la scrittrice del suo matrimonio, spiegando che il rito che avrebbe voluto ancora non esiste. «Ma esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere» aveva spiegato, facendo come sempre delle sue azioni un atto politico.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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