Cultura

Tutto torna: primavera e estate all'insegna dell'amarcord

Claudia Ricifari
I ruggenti anni '80 come spunto e ispirazione per riproporre monospalla, pailettes e plissé.
Il cambio stagione anticipa le tendenze fashion Primavera Estate - © www.giornaledibrescia.it
Il cambio stagione anticipa le tendenze fashion Primavera Estate - © www.giornaledibrescia.it
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Ci siamo, l’abbiamo già assaporato il primo antipasto d’estate. È durato poco, giusto un paio di giorni, ma è bastato per stimolare l’appetito e farci venire voglia di mettere via cappotti, piumini e pantaloni per tirare fuori spolverini, sandali e vestitini. E allora ecco che al cambio di stagione, meteorologico e dell'armadio, torna, inesorabile, il momento di fare pulizia, di decidere cosa continueremo a mettere anche quest’anno e cosa invece non fa più tendenza.

Puntualmente allora, ecco che ci ritroveremo a rispolverare quel capo che avevamo ormai dimenticato, che continuavamo a salvare sperando in un ritorno, di quelli che ciclicamente la moda ripropone.

Ritorni in grande stile.
Come l’abito monospalla, aderente, fedele compagno di tante notti negli anni Ottanta, che torna a fare capolino sulle passerelle e che rivedremo prepotentemente per le strade quest’estate. Perché sono davvero tanti gli stilisti che hanno deciso di riproporlo in tutto il suo splendore, proprio nella sua versione più pura e «sincera», senza troppe rivisitazioni o destrutturazioni. Così compare da Gucci come da Isabel Marant, da Emmanuel Ungaro come da Moschino e Topshop Unique.

Urban chic.
Lo stesso effetto amarcord lo si ritrova nel rilancio del Kway e dei tessuti tecnici, quelli utilizzati per proteggersi dalla pioggia, che oggi ritrovano nuova luce nelle rielaborazioni in chiave urban-chic di Max Mara, in versione abito over o camicia bianca, Kenzo, per un look disco total red, o Versace e MSGM, nella sua variante più pura, multicolor e ovviamente sportiva.

Dal Giappone con furore.
La nuova stagione è tutto un gioco di richiami al passato e sguardi al futuro, di omaggi, spunti e invenzioni. Così il plissé, grande must degli ultimi anni, torna in una nuova variante, sempre più Eighties, che si presta a tutta una serie di lavorazioni e giochi di volume, di tipica ispirazione costruttivista dei designer giapponesi, di quelli che trovano in Issey Miyake il loro mentore.

In questo modo le pieghe spuntano non solo sulle gonne al ginocchio, ma anche sugli abiti a ventaglio e sulle maglie dalle maxispalle che danno alla silhouette la classica forma a ypsilon, riproposta da Marni, Lowe Jil Sander, Paul Smith e, in versione Studio 54, anche da Gucci.

Maxidress.
Ma la moda di questa estate non è tutta spalline e lustrini. Per chi degli anni Ottanta non vuole proprio saperne, esistono varie e affascinanti alternative.

Dalla camicia maschile, che viene presa in prestito per creare maxiabiti sensuali che mettono in risalto le gambe, contrasti di volumi con le gonne a tubino e i jeans stretti, alle frange, da cowboy (lo stile «Coachella» già da anni fa proseliti quando non veri e propri addicted) , indiano o flapper girl: elemento fondante e decorativo di abiti, chemisier, gonne, pantaloni e accessori, vero must contemporaneo, proposto persino dal più grande fautore del minimalismo, Giorgio Armani, ma anche da più sospettabili come Gucci, Roberto Cavalli, Elisabetta Franchi e Vionnet.

Pizzi e merletti.
C’è poi il pizzo, quello più trasparente e sexy, quasi da lingerie, rigorosamente total white, proposto da Alexander McQueen e Oscar De La Renta, ma c’è anche il SanGallo, che d’estate non manca mai e va bene sempre, per un pic nic, una passeggiata sulla spiaggia e persino per l’ufficio, se a proporlo sono Alberta Ferretti, Alexander Wang e persino Diesel Black Gold.

Sono i colori per ò a fare la vera differenza questa stagione, come se fossimo appena usciti da un film di quelli in cui il futuro distopico postapocalittico ha imposto un grigiore di cui vogliamo liberarci.

Colori, colori e ancora colori. E allora ecco un’esplosione di look interamente gialli o lampone, colori caldi e solari, che fanno capolino in ogni passerella, da Valentino a Balenciaga, da Hermès a Bottega Veneta, da Trussardi a Blumarine. Voglia di allegria, voglia di lasciarsi andare e pensare al buonumore, colonna sonora della bella stagione.

Un color blocking che è un inno all’anarchia anche negli abbinamenti, con rosso e verde acqua, arancione e verde, viola e giallo che si incontrano (e scontrano) senza fare troppi danni, ma non passando sicuramente inosservati. E anzi denotando grande personalità e voglia di essere protagonisti, ma certamente con stile.

Righe.
I più ribelli potranno sbizzarrirsi con le righe colorate, mai ordinate e orizzontali, ma sempre libere di creare le geometrie più disparate, come il classico Missoni o la novità di Givenchy.

I meno audaci potranno invece ricorrere ai colori - decisamente più rassicuranti, ma non per questo meno accattivanti - della terra proposti Pringle of Scotland, Rodarte e Stella McCartney o al classico black and white, ma in versione rigorosamente fantasia, che siano righe, scacchi, pois, zig zag o rombi, così come visto da Sportmax, Louis Vuitton, Antonio Marras, Emilio Pucci e Giambattista Valli.

Macrotemi.
Ma quando si dice che ce n’è per tutti i gusti, in particolare per la P/E 2017, non si esagera. Grandi protagonisti anche gli animali: tra stampe, applicazioni e «toppe» - anche queste in pieno stile anni ’80 - pappagalli, fenicotteri e panda a campeggiare su scarpe, borse e zainetti fanno davvero tendenza. Insieme ai fiori che restano un grande classico per la bella stagione: via libera senza freni e limitazioni con la riscoperta del papavero. Infine, specie negli accessori, non abbiate paura di sbagliare - o di esagerare con oro, argento e optical: colpo d’occhio assicurato per tutte.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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