Toscani: «L'arte contemporanea è un capriccio per miliardari»
Fare l’artista. Un mestiere o una vocazione? Di certo un privilegio per Oliviero Toscani, o almeno così lo ha definito, parlando agli studenti della Laba, la Libera accademia di belle arti di Brescia, invitato in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico.
Un ospite particolarmente gradito dai ragazzi che hanno affollato l’aula magna per ascoltare uno dei fotografi più conosciuti al mondo, celebre per la coraggiosa espressività delle sue campagne fotografiche spesso provocatorie e mai banali, oggetto anche di forti critiche e alcune volte della censura.
Invitato da Roberto Dolzanelli, dirigente Laba, ad Oliviero Toscani è stata conferita la laurea Honoris Causa per la fotografia, riconosciuto, recita la motivazione, quale «artista innovatore, ardito comunicatore di visioni, di idee e di istanze sociali attraverso la composizione di un’immagine inaspettata, portata ad infrangere pregiudizi, moralismi e convinzioni». Un’immagine che è il risultato di un modo di essere, di un artista trasgressivo e incapace di scendere a compromessi.
Agli studenti ha mostrato alcune delle sue opere più conosciute e parlando dell’arte contemporanea ha detto: «Non mi piace. E’ solo il capriccio di miliardari che decidono il valore delle opere».
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