Cultura

Torna nel fine settimana Afrobrix, il festival dell'afrodiscendenza

Musica e cibo al centro comboni di viale Venezia, a Brescia, dall'8 al 10 settembre
Non solo musica per il festival AfroBrix © www.giornaledibrescia.it
Non solo musica per il festival AfroBrix © www.giornaledibrescia.it
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Un’occasione per scoprire che un continente geograficamente lontano sia più vicino di quanto si pensi: per il quarto anno, a Brescia torna «Afrobrix», il primo festival dell’afrodiscendenza, dall’8 al 10 settembre al centro Comboni di viale Venezia 116, ingresso libero dalle 18 alle 24.

Con numeri in crescendo (3000 persone nel 2022), l’appuntamento è un punto fisso per le «generazioni 2g» cresciute in Italia, così come per i loro genitori giunti nel nostro Paese anni fa, a cui si aggiungono volentieri i bresciani «doc». Insomma, giovani e adulti del territorio (e da altre province) si riuniscono e respirano un po’ l’aria di casa tra musica, poesia (nella pausa tra le esibizioni sul palco) e cibo etnico (con cucina eritrea, etiope, ivoriana, burkinabé e ghanese).

«Creiamo un pretesto per rivolgere l’attenzione alla “diversità” e alla normalità che fa parte della nostra società - spiega da dietro le quinte Fabrizio Colombo -. Affrontiamo temi d’attualità (tra cui discriminazione, razzismo e integrazione, ndr) senza bandiere politiche e con la magia del linguaggio artistico: ciò lascia il segno nel pubblico». Il direttore artistico non è comunque l’unico in cabina di regia: nell’organizzazione figurano anche i missionari Comboniani - Fondazione Nigrizia, l’associazione Centro Migranti della Diocesi di Brescia, il Collettivo Uno, l’associazione Gli Altree con la collaborazione del Comune di Brescia, nonché il sostegno di Fondazione Cariplo, Fondazione Asm, Fondazione Comunità Bresciana e Museke. Andando nel concreto del palinsesto, nella serata di venerdì, dopo l’esibizione della formazione alternative-rap Death of Autotune, viene proposto il contest riservato a otto cantautori emergenti (Chainsaw, Ngkm, Umberto Trotta, Bigbang Bishanya, Bles King, oltre ai «nostri» Tunes Slippers e Frastuono): a valutare le loro esibizioni ci saranno la cantante bresciana di origini senegalesi Awa Sané, il manager musicale di origine ghanese Baisel Kodjo e il rapper bresciano di origini nigeriane Tommy Kuti. Sabato i concerti proseguono con i CousCous a Colazione, poi Lüzai (di origini camerunensi), Heartman (rapper nostrano con radici ivoriane), passando per Couleurs d'Afrique, altro gruppo della nostra provincia con rimandi a Senegal e Gambia. Domenica il festival si chiude con gli afro-brasiliani Pretobras e i congolesi Lokito.

Ma non finisce qui: gemellato con l’analogo festival di Bergamo in occasione della Capitale della Cultura, Afrobrix prevede una «parte due» cinematografica, con un concorso di cortometraggi afroeuropei (già di successo lo scorso dicembre) e vari talks. Ma bisogna attendere il 10, 11 e 12 novembre. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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