Teenager digitalizzati e amore: tra fragilità e mistero
Per il San Valentino 2017, lasciamoci alle spalle i baci di cioccolata, i cuori costellati di praline e le illustrazioni d’epoca con innamorati dagli sguardi languidi proiettati in un futuro splendido quanto misterioso ed entriamo in un mondo sconosciuto: quello dei teenager digitalizzati.
È la «Generazione Tvb» (Il Mulino, 200 pagine, 15 euro), che sembrerebbe aver perso l’ampiezza del «Ti voglio bene». E «Gli adolescenti digitali, l’amore e il sesso» sono divenuti così l’oggetto di una analisi attenta da parte di professoresse dell’Università della Calabria: Tiziana Iaquinta, docente di pedagogia generale, e la psicologa Anna Salvo. Le abbiamo intervistate.
Come si sviluppa oggi l’orizzonte affettivo degli adolescenti, nella pervasività della tecnologia?
(Salvo): È uno dei fili conduttori dell’intero saggio, forse la domanda centrale che lo ha generato. Non abbiamo, peraltro, certezze con cui rispondere: possiamo solo farci e fare ai lettori delle domande. Ad esempio, la condivisione continua in cui gli adolescenti vivono (tramite i network) minaccia il consolidamento della capacità di essere soli? In che modo avviene l’elaborazione (di una sofferenza, di un evento che tocca) in questi ragazzi, così propensi alla condivisione? Ancora: l’essere continuamente in comunicazione con gli altri restringe lo spazio individuale delle cose pensate e non dette? Che fine fa la comunicazione corporea (sguardi, postura, espressione del viso) in un orizzonte comunicativo che sembra privilegiare la parola?
La frenesia digitale toglie spazio ai sentimenti? Ne sminuisce la profondità?
(Iaquinta): Parlare di adolescenza e di mondo affettivo è questione delicata e complessa. Il nostro lavoro lo evidenzia con chiarezza. La frenesia digitale che lei chiama in causa come riduttore dello spazio o della profondità dei sentimenti degli adolescenti è un aspetto aggiuntivo, ma di peso, dell’educazione emotiva, sentimentale e sessuale delle nuove generazioni. In modo assolutamente non casuale ho usato la locuzione «aspetto aggiuntivo» invece che «aspetto secondario», riferendomi a ciò che la «frenesia digitale» può comportare nelle dinamiche sentimentali e sessuali e nel modo di esplorare la propria affettività da parte degli adolescenti, poiché ritengo che questo aspetto, in ragione della pervasività e dell’incidenza dei nuovi modi di comunicazione, non possa, in alcun modo, essere ritenuto una questione di importanza non centrale.
L’amore è una ricerca spirituale fra i giovani o solo una caccia al piacere?
(Salvo): L’affresco che abbiamo tentato di tracciare su quest’ultima generazione di adolescenti risulta essere un ritratto a tinte forti, e spesso in contrapposizione fra loro. Molte cose coabitano, e contraddittoriamente, nel modo di essere di questi ragazzi. Anche rispetto al modo in cui vivono il legame amoroso. Fra loro, spesso la sessualità viene affrontata senza bisogno di un qualche impegno affettivo, fra i maschi ma anche fra le ragazze. Guardandoli bene, ascoltandoli con apertura e attenzione, scopriremo che i nativi digitali sono più complessi e ambivalenti di come appaiono ad uno sguardo di superficie. Anche per quanto riguarda la sessualità e l’amore.
Gli adolescenti in che modo festeggiano San Valentino? Qual è il loro reale rapporto con l’amore?
(Iaquinta): San Valentino rappresenta da sempre l’aspetto, per così dire, commerciale dell’amore ed è una ricorrenza che appartiene non solo alla generazione degli adolescenti digitali. Certo è molto più facile in tempo di social esporre in vetrina, e quindi pubblicizzare, attraverso un post o una foto il luogo in cui i due innamorati hanno trascorso la serata, il regalo ricevuto o le parole d’amore di cui sono stati destinatari e che spesso vengono utilizzate anche per «colpire nel vivo» ex pretendenti o possibili corteggiatori; ma il rapporto degli adolescenti con il sentimento d’amore è nella realtà fragile e complesso. L’amore è infatti tema abusato lessicalmente (la maggioranza dei post degli adolescenti su Facebook ha per argomento proprio l’amore) ma poco frequentato nella realtà. Gli adolescenti digitali, come quelli di ogni tempo, sognano di innamorarsi e di fare innamorare, anche se, ad uno sguardo di superficie, così non sembrerebbe.
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