Presentata la 51ª Stagione di prosa del Ctb: il calendario completo
Un messaggio di Jon Fosse accompagna la Stagione di prosa del Centro Teatrale Bresciano 2024/’25, presentata ieri sera in un Teatro Sociale tutto esaurito (si potrà rivedere la serata su Teletutto, canale 16, il 17 giugno alle 20,30). Con felice intuizione, il cartellone porta il titolo: «L’arte è pace», frase pronunciata dall’autore norvegese, Premio Nobel per la letteratura 2023, nella Giornata mondiale del teatro.
Ed è dell’artista Lorenzo Mattotti il colorato e onirico disegno sul manifesto della Stagione. La quale propone 20 spettacoli di ospitalità e 17 (co)produzioni del Ctb, con un saldo intreccio di collaborazioni con le più forti realtà produttive nazionali (e non solo). La 51ª «Stagione di prosa» è stata presentata ieri nella serata condotta da Gioele Dix e Valentina Cardinali, con interventi dei vertici del Ctb (il direttore Gian Mario Bandera e la presidente Camilla Baresani Varini), con rappresentanti degli enti fondatori o collaboratori, e di alcuni artisti.
Agli spettacoli della «Stagione di prosa» si aggiungono i cartelloni di «Altri percorsi» e «Nello spazio e nel tempo» (sul teatro contemporaneo), più alcune proposte «fuori abbonamento». Tra gli artisti che compongono il palinsesto vi sono Giorgio Pasotti, Maria Paiato, Elisabetta Pozzi, Vetrano e Randisi, Anna Della Rosa. Quanto a Cristicchi, lo troviamo nel ritorno del suo «Franciscus» e, con Amara, nell’omaggio a Battiato, che il Ctb offrirà alla cittadinanza per i 50 anni di vita: il 10 settembre in Piazza Loggia (evento gratuito con prenotazione obbligatoria; le modalità saranno rese note più avanti).
Il terzo teatro
La grande novità di quest’anno è che le stagioni si svolgeranno in tre teatri: il nuovo Teatro «Renato Borsoni» di via Milano 83, accanto al Sociale e al «Mina Mezzadri». Tutti da scoprire i pregi del «Borsoni», da settembre al via con una sua «Stagione Zero», a prezzi agevolati, con proposte di musica e varietà, attente alla multietnicità del quartiere e al mondo delle fragilità. Ma torniamo ai cartelloni del Ctb.
La stagione nel complesso è un po’ magrina nel capitolo «talenti locali»: Fausto Cabra, Luca Micheletti, Marco Archetti, e tantomeno Michele Gazich (con Moni Ovadia nel fuori abbonamento «Cabaret Yiddish», 15-17 novembre al Teatro Borsoni) possono dirsi tali, avendo caratura nazionale o internazionale; troviamo il bravo Alessandro Mor in Invisibile Kollettivo, e dietro le quinte abbiamo carpito la notizia di un laboratorio, destinato a diventare spettacolo, a fine anno con la regista Monica Conti. In ogni caso, l’elenco degli artisti «targati Bs» non è troppo ricco.
Collaborazioni
Importanti invece le collaborazioni con realtà cittadine: dalla Mille Miglia (per «Andavamo a mille» con Gioele Dix, al Sociale, 26 novembre-1 dicembre) all’Associazione Familiari dei Caduti della strage di Piazza della Loggia («Io so. Inchiesta teatrale sulla strategia della tensione in Italia»; Teatro Sociale, 27 ottobre, con la partecipazione straordinaria di Manlio Milani), alla collaborazione di Fondazione della Comunità Bresciana per «Se dicessimo la verità» (contro le mafie).
Quanto agli autori, manca Shakespeare (ma il Bardo è sempre meno rappresentato in Italia per gli alti costi di produzione che comporta), ma troviamo un doppio Bergman, Molière, Feydeau, Simon, un doppio Testori (con un atteso «Interrogatorio a Maria») e spettacoli da Svevo, Melville, Kafka.
Insomma, ci sarà di che appassionarsi. E intorno alle Stagioni, come sempre un ampio florilegio di proposte di approfondimento, che - chi può - non si farà scappare.
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