Sokolov: Mozart romantico Beethoven è splendido
Teatro Grande gremito per il Festival Pianistico di Brescia e Bergamo. Si spengono le luci e del pianoforte sul palcoscenico rimane illuminata la tastiera da un debole faro.
Il protagonista. Dalle quinte, spedito, avanza, con la sua sagoma inconfondibile, Grigory Sokolov.
Si siede e attacca la Sonata K.545 di Mozart, popolarissima, sonata «facile». Che, però, arricchita di colori e sottolineature, si anima, stupisce. Sokolov pensa al fortepiano con quel suono cristallino, lo «staccato», la leggerezza naturale con cui fiorisce le frasi, i trilli adamantini.
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