Smaniotto: «Dal lago di Garda racconto la mia vita danzando»
Non sono solo gli agenti di viaggio o i rappresentanti commerciali a viaggiare per il globo. Anche i ballerini lo fanno: salgono e scendono dagli aerei per fare audizioni per le accademie più prestigiose, fino a che qualcuno non li nota.
Così ha fatto anche Francesco Smaniotto, primo ballerino della Compagnia di Balletto Ucraino di Milano, solista per il balletto di San Pietroburgo e direttore di una scuola semi-professionale di danza.
Sabato prossimo, 30 settembre, danzerà però nella sua terra natia, Bogliaco (frazione di Gargnano), in occasione di un evento privato a Villa Giovanna. Sarà una performance di danza contemporanea, in una dimora storica, con i ballerini della scuola Ballet di Milano (solo ad inviti).
Francesco, tu ti sei formato alla Compagnia di Balletto Ucraino di Milano. Come si caratterizza questa danza? È danza classica che si concentra sulla tradizione della Metodica Vaganova dei Paesi dell’Est. Oltre che primo ballerino di questa compagnia, sei anche solista del balletto di San Pietroburgo. Come ci sei arrivato?
Io sono di Bogliaco, del lago di Garda, quindi ho iniziato a studiare a Toscolano. Poi, fino al sesto anno di diploma ho danzato a Montecarlo (all’Academie de Danse Princesse Grace). Poi, per motivi economici, mi sono ritirato e ho fatto un’audizione per il Balletto Ucraino, dove ho completato gli ultimi due anni di studio (il diploma di danza classica lo si ottiene dopo otto anni di studio). Da lì sono poi andato in giro per il mondo, per audizioni. Mi sono quindi trasferito in Repubblica Ceca, e Andrey Batalov mi ha visto agli Arcimboldi e ha chiesto di me. Sono partito per una tournée con loro, interpretando «Il Lago dei Cigni».
Ora vivi nel capoluogo lombardo, essendo direttore artistico della scuola Professional Ballet di Milano...
Sì, vivo a Milano, ma giro moltissimo per queste tournée e spettacoli. Ho fondato la scuola quattro anni fa, per bambini dai 3 anni fino ai ragazzi più grandi e ai corsi per adulti. Abbiamo già prodotto 20/25 spettacoli.
La coreografia in scena a Bogliaco, «Cammini», sarà uno spettacolo inedito, scritto da te, che rappresenta il tuo viaggio, la tua vita. Potremmo definirla un romanzo di formazione sulle punte?
Esatto, è un mio percorso: racconto la mia vita (tra le gioie e i dolori, come la situazione dell’anno scorso: sono stato male, ma l’ho superata, e ora la racconto in danza), ma è un viaggio per tutti. È della gente e per la gente. Lo racconto con i miei occhi, ma tutti possiamo essere protagonisti. Mi piacerebbe riuscire a fare viaggiare tutti, quella sera. E non è la prima volta che danzi per i tuoi concittadini... A Bogliaco sono poche le occasioni di ammirare l’arte, ma la gente la apprezza moltissimo. Lo scorso luglio ho portato «La Bella Addormentata» a Palazzo Bettoni, sempre a Gargnano, ed era sold out. La gente ha riempito la sala all’inverosimile. È bello trovare questo entusiasmo per l’arte.
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