Shoah: la banalità del male nei documenti bresciani sulla deportazione
Nei due documenti bresciani sulla deportazione degli ebrei custoditi nel Fondo Morelli dall’Arec si legge tutta la normalizzazione dell’abominio
Il documento - © www.giornaledibrescia.it
«Il linguaggio burocratico è la mia unica lingua» dichiarò Adolf Eichmann – capo dell’Ufficio per le questioni ebraiche della Gestapo – al processo di Gerusalemme. Non stupisce pertanto che l’applicazione concreta di quello sconfinato disegno omicida che scaturisce dalle leggi razziali trovi conforto negli atti formali che occorsero durante il fascismo a «normalizzare» e rendere asettica la pratica dell’abominio. Shoah, la memoria come antidoto La schedatura degli ebrei bresciani È il caso, per
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