Se l'oratorio si trasforma in Broadway: l'avventura dei ragazzi di «Prova a Volare»
Come recita il sacro libro della Bibbia nell’Antico Testamento, «per ogni cosa c’è il suo tempo». E l’oratorio Paolo VI di Bovezzo ha trovato il tempo per cantare, danzare e recitare grazie alla fondazione della compagnia teatrale «Prova a Volare», avvenuta quasi dieci anni fa.
Nasce tutto dall’idea del vecchio curato dell’oratorio don Rosario Graziotti che nel 2013, per cercare di trovare una proposta diversa di preghiera che riuscisse a coinvolgere giovani e adolescenti anche meno interessati alla catechesi, ha pensato al mondo dei musical.
Da quel momento, un gruppo formato inizialmente da 15 ragazzi ha iniziato a radunarsi (principalmente la domenica sera) per condividere la propria passione e creare qualcosa di concreto. Aiutati dai catechisti, coreografi, costumisti, grafici, truccatrici, tecnici addetti alle luci, all’audio e da colui il quale è poi diventato l’unico responsabile delle attività della compagnia, Ivan Ettori, il progetto ha preso il via.
«L’obiettivo principale della comunità, oltre al creare spettacoli curati e piacevoli da guardare, è sempre stato quello di far gruppo, stare bene e potersi esprimere. Bisogna formare un gruppo sui valori della socialità e dell’altruismo verso il prossimo, migliorando anche il senso di appartenenza dei ragazzi alla propria collettività» ha dichiarato Ivan Ettori.
«Prova a Volare»
Dal 2013 la compagnia si è resa protagonista della realizzazione di 5 musical, coinvolgendo negli anni più di 100 ragazzi - anche portatori di disabilità - capaci di esibirsi in numerosi comuni della provincia.
Gli show sono sempre stati incentrati al mondo Disney, in primo luogo perché appassionava la compagine che ha dato via al gruppo e in secondo luogo perché si tratta, da sempre, di un mondo che invoglia alla partecipazione grandi ma soprattutto piccini. «Ai ragazzi avevo anche proposto di creare uno spettacolo su una tematica un po’ più da adulti come “Jesus Christ Superstar”, ma l’idea è stata troncata in tempo zero» ha ironicamente commentato Ivan Ettori.
Attualmente sono circa 60 i ragazzi coinvolti. E non sono sempre gli stessi in quanto ogni anno, per evitare un’eccessiva omologazione del gruppo, vengono riaperte le iscrizioni per permettere a tutti di poter essere coinvolti. Da qui si crea il continuo senso di condivisione e aggregazione della comunità.
Gruppo che ha componenti che provengono anche dai non vicini comuni di Chiari e Azzano Mella, a testimonianza dell’unicità del progetto e del valore sociale che, grazie alla partecipazione collettiva, si espande in tutta la provincia.
Gli spettacoli
Il primo spettacolo ha debuttato il 28 maggio 2014 con il titolo «Prova a volare» (Peter Pan). La preparazione ha visti coinvolti 24 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni, assieme all’aiuto dello staff dedicato alla coreografia e alla recitazione. Negli anni si sono poi svolte 5 repliche, andate in scena nei teatri tra le province di Brescia e Bergamo.
Il 5 giugno del 2015 è iniziato il secondo progetto, basato sulla storia de «La Bella e la Bestia». Show che ha coinvolto più di 30 ragazzi e che, ad oggi, conta ben 7 repliche.
Per il terzo musical il gruppo ha cambiato coreografa: Paola Serena ha preso il posto di Viola Zanotti, la quale si era occupata dei due precedenti spettacoli e che si era dovuta allontanare da Brescia per motivi di lavoro. A gennaio 2016 sono iniziati i preparativi per «The musical of Anastasia», raggiungendo i 42 componenti coinvolti. Debutto datato 29 maggio 2017, al quale sono poi succedute 6 repliche. La novità che ha portato Paola Serena è stata la realizzazione di laboratori per la recitazione e per la preparazione dei costumi e delle scenografie, cercando di coinvolgere maggiormente i ragazzi nel progetto.
Ma il vero momento di svolta è stato l'inizio della collaborazione con il «Teatro Telaio» di Brescia e l'introduzione della supervisione di Silvia Quarantini, pedine fondamentali per la realizzazione di tutti gli spettacoli da lì a seguire.
La compagnia ha iniziata a essere sempre più numerosa e impegnativa: nel 2017 infatti, in occasione del quarto musical basato sulla storia di «Rapunzel» (che ha poi debuttato verso fine 2018), si è deciso di dividere il gruppo in base alle fasce d’età di appartenenza e di inserire progetti incentrati sull’allenamento delle capacità teatrali. Questo spettacolo è infatti realizzato da 32 adolescenti e fa parte del contesto della festa dell’Oratorio di Bovezzo.
I giovani si sono invece occupati della stesura del quinto musical, «Storia di una principessa e di un ranocchio», inscenato interamente dai ragazzi delle elementari a settembre del 2019. Il tutto sotto l’attenta supervisione dei colleghi più grandi, ai quali è stato dato il compito di trasmettere tutta la loro esperienza e passione anche ai più piccoli.
L’ultimo spettacolo, ideato nel 2019 ma andato poi in scena nel maggio del 2022 a causa della pandemia, ha visto il coinvolgimento di 35 ragazzi del gruppo di allenamento teatrale. Il titolo è «Alladin, la magia di Agrabah» e quest’anno ci sarà la sua prima replica.
Per la fine di maggio la compagnia ha in programma di far uscire un sesto spettacolo. Questa volta non prenderà più di ispirazione il mondo della Disney, ma si rifarà al capolavoro di Tim Burton «La fabbrica di cioccolato». Il progetto sta però ancora aspettando l’approvazione del titolo per comprensibili problematiche legate ai diritti d’autore.
Prossimi impegni e futuro
I ragazzi di «Prova a Volare» saranno impegnati il 21 gennaio con la prima replica di Aladdin al teatro comunale Micheletti di Travagliato alle 20.45. I prezzi dei biglietti, che saranno disponibili a partire dai prossimi giorni, sono di 5 euro per il ridotto e di 10 euro per l’intero. La capienza massimo del locale è di 330 posti e ci si aspetta lo stesso successo del debutto che registrò sold out al palazzetto di Bovezzo.
C’è da sottolineare che la compagnia non ha nessun tipo di guadagno, ma è una realtà che a fatica riesce ad autosostanziarsi. Anche perché tutti i collaboratori che aiutano per la realizzazione dei costumi, i diritti delle musiche che vengono acquistate (seppur poi riarrangiate dai ragazzi) e gli stessi coreografi hanno un costo che va sostenuto.
«Sarebbe bello potersi organizzare in modo migliore in futuro. Il nostro è tutto volontariato e ci sono poche persone, tra gli adulti soprattutto, disposti a dare una mano. L’unico responsabile sono io e se un domani dovessi decidere di prendere un’altra strada a causa dei numerosi impegni, il tutto cadrebbe». Queste le parole del responsabile della compagnia Ivan Ettori.
Parole dettate dal fatto che la compagnia tutt’oggi fa parte della Parrocchia, e non è dunque un’associazione a sé con un bilancio proprio. Gli unici stanziamenti provengono da una quota associativa richiesta ai ragazzi (di circa 100 euro all’anno) e dai compensi relativi alle vendite dei biglietti. «Il comune di Bovezzo e i teatri con i quali lavoriamo si impegnano nel darci una mano, ma sarebbe bello avere qualche persona in più pronta a mettersi in gioco per accrescere sempre più questa realtà», l’appello finale di Ettori.
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