Sanremo 2022, il non monologo di Sabrina Ferilli
«Non ho monologhi stasera», premette subito Sabrina Ferilli quando Amadeus le annuncia che è venuto il suo momento sul palco dell'Ariston. «Sono stati due anni molto duri, monologhi ce ne siamo fatti anche tanti, molti temi anche fra i più belli sono stati già toccati dalle mie bravissime colleghe. E allora - spiega l'attrice - mi sono messa a pensare che cosa avrei potuto dire».
«Ho pensato che avrei potuto parlare di famiglie, di donne che fanno tanto, hanno i figli, lavorano, educano, una roba articolata, ma io figli non ce li ho, sono un'attrice avviata, c'ho pure un marito benestante, perché devo andare sulle palle a loro», spiega Sabrina. «Avrei potuto parlare di uomini che hanno troppo potere ancora, decidono pe le donne, occupano tutti i livelli della gerarchia lavorativa: allora, ho pensato, chiedo se posso far fare un monologo agli uomini che comandano, non mi sembrava il caso».
Ci sono anche i temi come «il riscaldamento globale, la sovrappopolazione, la disparità salariale... ma perché la presenza mia deve per forza essere legata a un problema grosso, cosmico? Io sto qua per il mio lavoro, le mie scelte, la cosa migliore che mi poteva accompagnare su questo palco è la mia storia, credo che sia la cosa più bella che possa accompagnare le donne ovunque». «Non è che non sappia quante cose ci sono da cambiare, da aggiustare, ma io sto nella mia linea, ho scelto la strada della leggerezza. Come dice Calvino, in tempi così pesanti bisogna planare sulle cose con un cuore senza macigni, la leggerezza non è superficialità», conclude l'attrice, poi scherza con l'ad Rai Carlo Fuortes in platea e gli presenta Josè, il figlio di Amadeus, che l'«ha suggerita» al papà.
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