Sanremo 2020, Roberto Benigni e il Cantico dei cantici
Un inno all'amore «che è l'infinito messo alla portata di ognuno di noi. Non c'è vita umana che almeno per un momento non sia stata immortale, e lo sapete tutti. Noi che abbiamo avuto in sorte questo scherzo grandioso di essere al mondo, ora sappiamo perché, per amore». Roberto Benigni porta all'Ariston l'esegesi del Cantico dei Cantici, vola alto, tra le allegorie bibliche, spiazzando chi immaginava un monologo politico, e recita «la canzone delle canzoni, che parla di amore fisico di due ragazzi che cantano ognuno l'amore per l'altro. Non c'è canzone più ardente. È come avere Imagine o Yesterday dei Beatles e nessuno l'hai mai fatta in tv», spiega il premio Oscar.
L'ingresso è trionfale, accompagnato dalla banda Canta e sciuscia. L'ultima volta all'Ariston, nove anni fa, entrò in scena in sella a un cavallo bianco e celebrò i 150 anni dell'Unità d'Italia. Stavolta è il 70/o, e l'occasione per il premio il regista e attore per citare la toccatina a Pippo Baudo e per ricordare che nel 1980 fu proprio lui a condurre il festival, «era il trentesimo, quest'anno raggiungiamo quota 100, Sanremo può andare in pensione».
L'unica stoccata è per Matteo Salvini: «Allora vinse Toto Cutugno, eterno secondo che arrivò primo. Ora però è cambiato il sistema di voto, si può anche citofonare e dire: qui c'è gente che canta». Di amore, dice Benigni, «ne facciamo sempre poco, anche i giovani che ne parlano tanto non è che fanno tanto all'amore. Sarei per farne di più, anche stasera all'Ariston, in diretta, tutti a fare l'amore diretti da Vessicchio e come va va, sarebbe una serata bellissima». Il Cantico dei cantici, continua, «parla di amore e di sesso, è la storia di una coppia, lei e lui che si amano, ma è la storia di tutte le coppie del mondo, la donna con il suo uomo, la donna con la sua donna, l'uomo con il suo uomo, addirittura ogni persona umana che ama per amare». Dura poco più di mezz'ora l'intervento del premio Oscar, coraggioso intermezzo letterario nell'infinita galleria di cover dedicata ai grandi successi della storia del festival reinterpretati in duetto dai Big in gara.
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