Sanremo 2020, debutto da oltre 10 milioni di spettatori
Sanremo 2020, buona la prima. Il festival di Amadeus, benedetto da don Rosario Fiorello, debutta con una media di oltre 10 milioni di spettatori e centra il 52.2% di share, il dato più alto dal 2005. La prima parte (dalle 21.35 a mezzanotte) raccoglie 12 milioni 480mila spettatori con il 51.2%, la seconda (dalle 24.05 all'1.27) 5 milioni 709mila con il 56.2%.
Le curve dell'Auditel dipingono un pubblico sempre più giovane: sulle ragazze di 15-24 anni lo share vola al 79.4%, sui ragazzi della stessa età la media è del 60.5%, in entrambi i casi il risultato più alto dal 1997. In generale, il festival guadagna 4 punti di share sul pubblico femminile (da 4 anni in su) e oltre 2 punti su quello maschile. Notevole anche la media sui laureati, 59.2%, mai così alta dal 1999.
«È segno - commenta il direttore di Rai1 Stefano Coletta - che, anche se siamo colti, filosofi, avidi lettori, abbiamo bisogno di pop. Anch'io, che sono una mummia, mi sono alzato per cantare con Al Bano e Romina, perché è vero: la felicità è un bicchiere di vino».
Il picco di ascolto si registra alle 21.45, quando Amadeus lancia la gara dei Big con la bella e tosta Irene Grandi: davanti a Rai1 ci sono in quel momento 14 milioni 942mila spettatori. Alle 00.27 il picco di share, al 59.6%, quando Amadeus e Emma escono dall'Ariston per raggiungere il palco in piazza Colombo.
Il mattatore Fiorello fa schizzare subito gli ascolti del festival: lo share dal 33% guadagna subito dieci punti mantenendosi poi sempre sopra il 50% e oltre i 14 milioni. L'altro passaggio clou della serata, il monologo choc di Rula Jebreal sulla violenza contro le donne, dopo mezzanotte viaggia su una media superiore ai 7 milioni di spettatori e al 55% di share, arrivando a sfiorare il 60%.
Tra i momenti più emozionanti e più seguiti dal pubblico, l'omaggio di Tiziano Ferro a Mia Martini con Almeno tu nell'universo. Sul fronte geografico, al top delle preferenze c'è la Puglia con il 62%, poi le Marche con il 59%, la Toscana con il 56%, il Piemonte con il 50.8%. Interessante il dato della Lombardia, che tradizionalmente non appartiene allo zoccolo duro del festival: qui lo share sale dal 44% dell'anno scorso al 47%.
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