Cultura

Sanremo 2020, chi è Ghali

Ghali arriva all'Ariston per la sua prima volta: presenta un medley dei suoi successi e il secondo estratto dal suo nuovo album DNA
Ghali - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ghali - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Nome

Ghali, pseudonimo di Ghali Amdouni

Età e provenienza

Nato a Milano 26 anni fa da genitori tunisini, ha sempre vissuto nel capoluogo lombardo, trascorrendo buona parte della sua infanzia a Baggio, quartiere della periferia milanese.

Ha iniziato con

Ha iniziato ad avvicinarsi all'hip hop utilizzando lo pseudonimo nome Fobia, poi diventato Ghali Foh. Dal 2014 al 2016 pubblica una serie di singoli accompagnati da videoclip sul proprio canale YouTube, grazie ai quali ottiene popolarità e che vengono poi raccolti nell'album Lunga vita a Sto, pubblicato il 24 novembre 2017. Nel 2015 cambia inoltre il proprio nome d'arte in Ghali. Il 14 ottobre 2016, tramite la Sto Records, ha pubblicato su Spotify il singolo di debutto Ninna nanna, che ha stabilito nuovi record di streaming in Italia, ottenendo il più alto numero di ascolti nel primo giorno

A Sanremo 

Al festival sì, ma solo da ospite. «No, non andrei mai per partecipare, perché non è la mia realtà e perché di gare in vita mia ne ho già fatte tante». 

Ghali arriva all'Ariston per la sua prima volta, ma di sentir parlare di Big, di voti, di classifiche non ha nessuna voglia. «Stavolta ho accettato l'invito di Amadeus per presentare il mio nuovo progetto discografico, che esce tra 10 giorni - racconta il rapper -. Già in passato c'erano state occasioni di andare a Sanremo, ma cantare canzoni già uscite mi sembrava un'occasione sprecata. Stavolta era l'occasione giusta».

E allora eccolo qui, Ghali, «ed è bello per la mia famiglia, per i miei amici, per i miei fan». Eppure il festival negli anni è cambiato, si è modellato sui cambiamenti della società, della musica. Quest'anno in particolare ha aperto al rap impegnato, con Anastasio, Rancore, Junior Cally. Anche se nessuno di loro è riuscito a convincere fino in fondo le giurie, finendo nella parte bassa della classifica.

«Sanremo è ancora la vetrina più importante per la musica italiana, e può continuare ad esserlo includendo nuovi pubblici e nuovi generi. Se il rap non è stato accolto bene - spiega Ghali - è perché non è usuale ascoltarlo al festival. Del resto, tutto ciò che è nuovo spaventa. L'importante è che gli venga dato spazio, poi verrà assimilato negli anni. Pensate a Vasco Rossi, lui arrivò ultimo...».

Al festival presenta un medley dei suoi successi e il secondo estratto dal suo nuovo album DNA, in uscita il 20 febbraio per Atlantic Warner/Sto records. «È un disco internazionale. Dopo aver girato, volato, vissuto, sono tornato con nuove influenze. E l'Ariston è anche un po’ un'anticipazione del mio tour europeo che fa un'unica tappa in Italia, al Fabrique di Milano l'8, 9 e 10 maggio. «Qui è un po’ come fosse una prova generale»..

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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