Cultura

Sanremo 2019, Pau: «Ho fatto il cupido con Franci e Ambra»

La voce dei Negrita è in vena di aneddoti: per il GdB racconta di quella volta in cui Renga di rifugiò a casa sua insieme alla fidanzata
Gli aneddoti di Pau su Francesco Renga e Ambra
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Un Pau in vena di confidenze e di anedotti quello incontrato nel pomeriggio all'Ariston. Ricordi che diventano ancora più gustosi se i protagonisti sono Francesco Renga e Ambra Angiolini e di quando erano appena fidanzati. La voce dei Negrita non si tira indietro e per il Giornale di Brescia fa riaffiorare alla memoria quella volta in cui Ambra e Franci, come lo chiama Pau, finirono a casa sua. 

«Quando ha fatto la fuitina, cioè la fuga dei due fidanzati, con Ambra Angiolini, sapete dove si è rifugiato Franci? A casa mia! E ha dormito con Ambra nel mio divano letto. Eh, ho fatto il ruffiano, ho fatto il cupido».

Per tornare a cose più serie, li ascoltiamo in sala stampa dell'Ariston dove, in formazione compatta, i Negrita raggiungono il banco verso le 16. Al Festival portano «I ragazzi stanno bene». Il brano sarà contenuto in un doppio best-of, che conterrà altri due inediti.

Pau racconta la canzone: «Parla di libertà, di resistenza umana, con una "finestrona" sulla speranza. I ragazzi che stanno bene sono quelli delle generazioni che arriveranno. Siamo padri di famiglia. Raccontiamo le storture della società, ma cerchiamo uno spiraglio di speranza. Poi certo, nel testo c'è pure la vicenda umana di persone che lasciano la propria terra e la propria famiglia. Non è una canzone politica. Crediamo che certe cose vengono prima di una scheda elettorale». 

Perché tornano a Sanremo? «Lo scorso anno è stato molto bello. Certe edizioni sono avvilenti. Baglioni, invece, ha creato un precedente da cui non si torna indietro. Stiamo tornando al Festival della canzone italiana. E siamo felici di festeggiare i 25 anni di attività. Altre rock band degli Anni Novanta hanno snobbato Sanremo: per noi suonare qua, in queste condizioni, è il top. I talent? Ci sono ragazzini che si prendono la ribalta dopo pochissimo tempo. Abbiamo deciso di metterci in gioco, non d'accordo con questo tipo d'ascesa. Intanto, metà del cast quest'anno vale un Concertone del Primo Maggio, un Arezzo Wave o un Heineken Jammin' Festival».

Sulle difficoltà che la band ha recentemente vissuto. «Al Festival per ricompattare la band? Noi litighiamo da sempre, e negli ultimi anni lo abbiamo fatto ancora di più. E litigare con un amico lascia delle cicatrici. Usciamo da una crisi profonda, ed è stata l'ennesima. Vogliamo esorcizzare questo periodo. In questi giorni, stiamo andando incredibilmente d'accordo».

Interviene anche il chitarrista Drigo:«"Siamo una band di stampo anglosassone. In noi contano tutti i componenti contano. Non esiste un'unica leadership».

Enrico Ruggeri e Roy Paci nella serata dei duetti? «Roy collabora con noi da tantissimi anni - racconta ancora Pau -. Ruggeri è nuovo amico. Ha dimostrato stima nei nostri confronti. È una persona squisita con un background simile al nostro». 

Infine, una domanda sul "caso" che ha riguardato la loro strumentazione: rubata a Natale, è stata restituita dai malviventi nei primi giorni del 2019. Parla Drigo: «Per un musicista, perdere lo strumento è come per un cantante perdere una corda vocale. Che siano stati riconsegnati è una bella cosa. Siamo molto solidali con gli Ex-Otago. A loro gli strumenti sono stati rubati, ma non sono ancora stati restituiti. Qui a Sanremo siamo nello stesso albergo e facciamo parte della medesima casa discografica (la Universal, ndr). Ne parliamo spesso. Ci siamo pure messi a disposizione per condividere la strumentazione».

 

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