Cultura

«Sanremo 2019? Edizione dei giovani, sul palco e davanti alla tv»

Artisti da podio e spettatori tutti giovanissimi, picco record con Ramazzotti e tormentone Baglioni-ter: così l'ultimo atto all'Ariston Roof
  • Sanremo, l'ultima conferenza stampa del Festival 2019
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Ultimo grande appuntamento in sala stampa, all’Ariston Roof, per commentare la 69esima edizione del Festival. Sul tavolo ci sono vari temi. Dai verdetti all’analisi dell’andamento degli ascolti, fino al tormentone sul Baglioni-ter.

Al solito, i protagonisti sono il direttore di  Raiuno Teresa De Santis, il vice direttore Claudio Fasulo, il direttore artistico Claudio Baglioni ed i conduttori Virginia Raffaele e Claudio Bisio.

A Claudio Baglioni viene consegnato il Premio Amico di Sanremo.

Il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri: «Faccio i complimenti a Baglioni, Bisio e Raffaele. È stata una maratona andata in crescendo. Sono felice per la vittoria di Mahmood, ha vinto Area Sanremo nel 2015. Ha vinto Sanremo Giovani a dicembre. È una bella cosa. E nei primi tre classificati c’erano ragazzi giovanissimi. Una media d’età bassissima. Sono orgoglioso della crescita di questo Festival. Premio Baglioni per il coraggio mostrato in questo Festival, che ha promosso molto i giovani». 

Teresa De Santis: «Gli ascolti confermano i risultati di questi giorni. Ottimi risultati tra i giovani e sui social. Sanremo ha dato a Raiuno una nuova visibilità verso un nuovo pubblico. Il trend di ascolto si è dimostrato in crescita. Gli investitori pubblicitari sono stati soddisfatti. È l’edizione record per gli spettatori dagli 8 ai 24 anni. Il record di Baglioni dello scorso anno non era facile da eguagliare. Ma per noi resta un’edizione comunque da record. Anche per i 31 milioni di euro raccolti in pubblicità. Mi complimento con Virginia Raffaele e Claudio Bisio per la loro straordinaria bravura».

Claudio Fasulo: «I picchi di ascolto sono eccezionali. Alle 22.10 il picco di 13milioni e 310mila con Eros Ramazzotti. Picco di share: 73,75% per la programmazione del vincitore. Il podio di ieri sera aveva un’età media di 25 anni».

Claudio Baglioni porge il tradizionale mazzo di fiori a Teresa De Santis, stavolta immenso. «Sono veramente contento di aver mantenuto alcune promesse, insieme alla Rai e a tutta la squadra del 69° Festival. Sembrava una favola che qualcuno che proveniva da Area Sanremo e Sanremo Giovani poi vincesse il Festival. Ma è successo. È stato bello non creare due campionati di serie A e di serie B. Mi immagino le sensazioni di Mahmood. Per lui è un ciclone nella sua vita. Vorrei essere nel suo cuore, in questo momento. La musica, come materia prima delle canzoni, è la vera vincitrice. Tutti hanno lavorato molto bene, anche se non è stato semplice. Ringrazio tutti i performer. Questo Festival è stato testardamente mantenuto nella linea dei suoi contenuti. E sul podio ci sono tre diversi modi di concepire la musica. Spero che la musica torni sempre più in televisione, e che lo sia da protagonista, in maniera propositiva. L’attenzione c’è, l’interesse per il Festival è stato massiccio. Ringrazio De Santis e Fasulo per la puntualità con la quale hanno analizzato i dati  e raccontato i rispettivi punti di vista, con nettezza e con chiarezza. Sono ammirato dalla grande professionalità e dalla grande generosità di Claudio e Virginia. Il Festival è sempre stato più importante di noi. È stata un’esperienza di vita. Adesso che è finita, si sente quasi la mancanza. Sanremo fa registrare un cambiamento piccolino, ma può essere epocale».

Virginia Raffaele: «Ringrazio tutti. È stato un onore duettare con Baglioni. Bisio è una persona umanamente meravigliosa. Nonostante l’età ha un’emozione quasi fanciullesca prima di entrare sul palco. Dietro le quinte ha una tensione dolcissima. Baglioni è un professionista incredibile. Ho imparato moltissimo da lui. Sanremo è una grande palestra per qualsiasi forma. Il medley delle canzoni? Mi è venuto in mente la mattina stessa».

Claudio Bisio: «Ringrazio Baglioni, che mi ha coinvolto in un’impresa mastodontica. A 61 anni non ci pensavo. Quando mi hanno chiamato in autunno gli ho chiesto: ma sei sicuro? Sono contento di non aver strafatto. Ero molto preoccupato di entrare con gli scarponi sporchi di fango in un posto bellissimo. Ero tesissimo, invece poi mi sono sciolto sempre di più. Avrei voluto di fare più cose con Virginia. Siamo entrambi dei talenti, siamo ingredienti di prima qualità. Non sempre si trovano le dosi giuste. Vorrei ritrovare la giusta chimica. Magari il prossimo anno... Teresa De Santis era la prima che rideva, in platea. Ieri nel marasma di tutto, quando Loredana Bertè è stata annunciata come quarta, tutti hanno fischiato. Consegneremo al Loredana Bertè il premio del pubblico dell’Ariston».

Claudio Baglioni: «Mi sono volontariamente separato dalle cose extra-Festival. Sarebbe stato dannoso per la manifestazione. L’avevo detto che non avrei raccolto polemiche ed illazioni, che per altro non ho innescato. Ho creato una zona di silenzio intorno. Altrimenti non avrei  potuto lavorare. Adesso ho molto bisogno di ombra. Riaccenderò i riflettori sul mio percorso individuale». Accenna vagamente alla possibilità di essere un consulente nel prossimo Festival. «Il peso della sala stampa diventa preponderante? Si dovrebbe tornare ad un televoto preponderante? Sono d’accordo. O il Festival diventa qualcosa in cui decidono solo addetti ai lavori certificati, oppure la mescolanza rischia di essere discutibile. Le tre-quattro giurie smazzettate possono essere problematiche. Chi fa Sanremo si trova "incrostazioni" delle edizioni precedenti. Ci sono servitù di passaggio. Difficile rimuoverle. C’è timore sulla sala stampa. Si teme che togliere il voto alla sala stampa possa suscitare un ritorno ostile. Non so cosa succederà e non so come la stampa reagirebbe se accadesse. Se Sanremo fosse solo una realtà popolare potrebbe tornare al puro televoto. Anche la Giuria d’esperti è un retaggio: si pensa che mettendo nello schermo persone celebri sia d’aiuto. Io ormai ho finito, quindi lo dico. Io farei diversamente, su questo tema. Ad un certo punto il televoto era diventato troppo potente? Io da spettatore ricordo anche le polemiche ed i dubbi circa il tema delle possibili truffe con i call center. Comunque, preciso. Mi parlate del Festival dell’autarchia e mi dite che non ha vinto un italiano, ma un italo-egiziano. No, ha vinto un italiano».

Claudio Fasulo: «Il televoto nella fase finale a tre è stato fortissimo. Chi si occupa di questi conteggi ci chiede un tempo di circa 15 minuti per non fare andare in crack il sistema».

Uno dei giurati d’onore ha twittato: «Votate i Negrita»? Claudio Fasulo: «Il post è stato rimosso rapidamente. Puntini di sospensione...».

Claudio Baglioni sul suo futuro: «L’ho detto tante volte. Non ho la più pallida idea circa il futuro. Ci sono tanti discorsi da fare. Abbiamo ad esempio già pensato che 24 artisti in gara sono troppi (meglio 20), abbiamo pensato ad alcune linee guida di cambiamento. Ci sarebbe molto lavoro e mi piacerebbe anche farlo, ma non ne ho idea. È faticoso, ma mio padre mi diceva sempre: "Fai questo lavoro, che è sempre meglio di lavorare"».  

Virginia Raffaele: «Nel prossimo futuro mi piacerebbe tornare in teatro. Mi ricarica la vicinanza con il pubblico».

Teresa De Santis: «Virginia Raffaele è una perfezionista e una grande lavoratrice. Prevedo per lei un grande futuro. Per Baglioni a Sanremo il prossimo anno? Dipende da lui. Il prossimo anno potremmo aprire al voto agli italiani all’estero». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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