Cultura

Il desenzanese Samuele Uva eliminato da MasterChef

Marco Zanetti
Entrato nella «top ten» settimana scorsa, finisce al 9° posto l’avventura del diciannovenne. «Ora so cosa fare nella mia vita»
Finisce l'avventura del desenzanese Samuele Uva - © www.giornaledibrescia.it
Finisce l'avventura del desenzanese Samuele Uva - © www.giornaledibrescia.it
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Capolinea. Entrato nella «top 10» settimana scorsa, finisce al 9° posto l’avventura di Samuele Uva a Masterchef. Il 19enne di Desenzano mastica dunque amaro per l’eliminazione patita al pressure test per un abbinamento poco eccelso tra cioccolato e peperoncino.

Ad ogni modo può consolarsi con le parole di commiato dello chef Bruno Barbieri: «Ti sei preparato per un anno per entrare e ce l’hai fatta – dice il cuoco bolognese, uno dei giudici del cooking-show –. Hai sempre cercato di volare alto, ma a volte ti sei fatto abbattere dalle raffiche di vento. Io e i miei colleghi sappiamo comunque che non mollerai: hai 20 anni e tutto il tempo per migliorare e per prenderti il futuro che cerchi e… meriti».

Il sogno di Samuele

Prima però di abbandonare per sempre il programma tv in onda su Sky Uno, il desenzanese ha coronato un sogno nel cassetto che, auspica, possa ripresentarsi nel proprio futuro: nella prova in esterna ha preparato con i compagni di squadra della brigata blu un piatto a base di rombo nella cucina di Villa Crespi. Non una location comune, questa: trattasi della «casa» dello chef Antonino Cannavacciuolo, certificata con 3 stelle Michelin. E, non bastasse il fascino di per sé, il ristorante in questione ha un valore speciale per il portacolori della nostra provincia: «Sogno di venire a lavorare qui», ammette.

Intanto, con i galloni di caposquadra, le cose non vanno al meglio in loco: il piatto a base di rombo servito nell’occasione a 15 commensali speciali – ovvero i collaboratori di chef Cannavacciulo – non riesce a vincere la sfida con le animelle preparate dagli avversari della brigata rossa.

L’insegnamento

Ciò significa solo una cosa per gli sconfitti: rischio eliminazione. Una strada tortuosa, che il giovane desenzanese intraprende con grande sicurezza ma sulla quale purtroppo scivola.

Tranquillo, ci viene da rassicurarlo. E, in verità, anche lui si rende conto di cosa è riuscito a compiere: «Adesso so cosa fare nella mia vita», dice a se stesso con piena convinzione.

Un auto-insegnamento, che vale (un po’) come una vittoria.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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