Saluto (doppio) in musica al 2021 con omaggio ai tenori Crivelli
Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.
Chiudiamo questo 2021 in musica, con un'accoppiata padre e figlio che ha portato Brescia in Inghilterra.
Parliamo di Domenico Francesco Maria Crivelli (nato a Brescia il 7 giugno 1783 e morto a Londra il 31 dicembre 1856) e del padre Gaetano Domenico. Il primo è stato un tenore e maestro di canto, emulo del genitore che seguì Oltremanica, dov'era stato assunto come primo tenore del King's Theatre di Londra.
Prima di sbarcare sulle bianche coste di Albione, Gaetano - tenore baritonale - si esibì a Brescia al Teatro Grande: la prima volta aveva appena 28 anni e da quel momento iniziò a cantare in teatri nazionali tra i più prestigiosi, tra i quali la Scala di Milano e la Fenice di Venezia, ed esteri, in capitali del livello di Parigi e Londra.
Sulla scia paterna, Domenico divenne anch'egli tenore e quando fu fondata la Real Accademia di Musica, nel 1823, vi entrò come primo professore di canto, incarico che mantenne fino alla sua scomparsa, insegnando a quelli che sarebbero divenuti i maggiori cantanti lirici inglesi del XIX secolo.
Nel 1841 pubblicò un libro didattico: «L'arte del canto», che fu tradotto in molte lingue e che fu per molti anni uno dei testi base nello studio del canto lirico presso le accademie britanniche.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato