Cultura

Roberto Ferrari da "Ciao Belli" verso lo spazio

Roberto Ferrari, voce di Radio Deejay e conduttore di "Ciao Belli", tra lavoro, sport e il sogno di essere come Yuri Gagarin
AA

Avrebbe voluto lambire la Luna. E vorrebbe ancora farlo. Anzi, lo farà non appena reperirà sponsor disposti a sborsare i 30 milioni di dollari necessari per volare su una navicella spaziale. In attesa di diventare astronauta, coronando il sogno che coltiva fin da piccolo, Roberto Ferrari fa il dj. E l'imprenditore (ha aperto un ristorante e prodotto un energy drink). E lo scrittore. Perché è recentissima la pubblicazione di «Volevo essere Yuri Gagarin e invece ho fatto il dj» (Acco Editore), autobiografia sagace e ironica in cui il conduttore della trasmissione «Ciao Belli», in onda su Radio Deejay, racconta la propria vita, dalla radiolina elettronica che ha costruito adolescente fino al successo degli ultimi anni, con tanto di strali a colleghi celebri, compreso Fabio Volo, di cui lamenta il «terribile accento bresciano».

Ieri, l'autore ha presentato la sua fatica letteraria, la prima, alla MicroEditoria. «Perché ho scritto un libro? Se l'ha fatto Fabio Volo, lo posso fare anch'io. Battute a parte, ho trovato stimolante l'idea di raccontare la mia carriera trentennale. Certo, qualche errore grammaticale l'ho fatto, ma è stato epurato».
Una carriera che inizia in un appartamento: è infatti in un'emittente condominiale che lo speaker, quindicenne, inizia la sua liason con il microfono. Giusto qualche anno dopo persuade il padre di un amico, facoltoso imprenditore per cui vendeva registri di cassa, ad acquisire una radio milanese. Da lì a Radio Deejay, dove lavora da ventitré anni, il passo è breve: «Ho inviato delle cassette con incisa la mia voce a Claudio Cecchetto, che all'epoca dirigeva l'emittente. Anziché ascoltarle, ci aveva registrato sopra qualche spot. Tuttavia, sul nastro era restato un frammento della mia presentazione: Claudio l'ha scoperto per caso e mi ha ingaggiato». Il libro è fitto di aneddoti: soprattutto, gli scherzi telefonici che realizza insieme a dj Angelo, «un matrimonio professionale che dura da 16 anni. Con lui, se potessi, farei dei figli» commenta ironico. Il più divertente? «Una volta ho chiamato una signora napoletana che mi ha scambiato per suo figlio. Non sono riuscito a convincerla che stava sbagliando. Mi ha persino passato al telefono il marito».

Non mancano gli screzi con altri speaker e le scommesse con Marco Baldini. Come quella che l'ha visto percorrere in canoa 900 chilometri, da Gallipoli a Lignano Sabbiadoro. «Marco era convinto che non ci sarei riuscito. Invece ho vinto. Peccato non abbia mantenuto i patti: avrebbe dovuto correre lungo l'intero perimetro della radio in mutande».
Lo sport, del resto, è una vocazione per il dj, che è persino assurto al Guinness dei primati per aver girato intorno all'Idroscalo di Milano, sempre in canoa, per 23 ore e mezza. Insomma, Roberto Ferrari ha fatto quasi tutto. Quasi. Perché diventare astronauta come Yuri Gagarin è ancora la sua aspirazione: «Potrebbe diventare realtà: finanziamenti permettendo, intendo partecipare al progetto "Mission to Space". Sarei il primo turista spaziale europeo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato