Cultura

Ravenna Festival, Teodora del bresciano Montalbetti in streaming

Per il ritorno nella più amata delle basiliche patrimonio Unesco, il Festival si specchia in uno dei volti impressi nella memoria collettiva
  • Teodora scalata al cielo in cinque movimenti
    Teodora scalata al cielo in cinque movimenti
  • Teodora scalata al cielo in cinque movimenti
    Teodora scalata al cielo in cinque movimenti
  • Teodora scalata al cielo in cinque movimenti
    Teodora scalata al cielo in cinque movimenti
  • Teodora scalata al cielo in cinque movimenti
    Teodora scalata al cielo in cinque movimenti
AA

Come si racconta un'immagine che da quasi millecinquecento anni fissa il proprio sguardo sui visitatori della Basilica di San Vitale? Teodora. Scalata al cielo in cinque movimenti è una commissione di Ravenna Festival e ne ha aperto la XXXII edizione solo ieri.

L'opera da camera del bresciano Mauro Montalbetti, con libretto e regia di Barbara Roganti, si addentra nel labirinto dell'esistenza dell'Imperatrice bizantina, là dove verità e calunnia coesistono, dove il corpo femminile convive con l'icona della santità. Concepita per la basilica dove risplende il mosaico del corteo di Teodora, l'opera vede in scena il soprano Roberta Mameli, l'attrice Matilde Vigna e la danzatrice Barbara Martinini, accompagnate dall'AltreVoci Ensemble, da Andrea Berardi all'organo e dal Coro 1685 dell'Istituto Superiore di Studi Musicali Giuseppe Verdi diretto da Antonio Greco. 

L'appuntamento, il cui debutto a Ravenna è stato trasmesso ieri in diretta da Rai Radio 3, è in coproduzione con il XXX Festival internazionale di musica sacra di Pordenone ed è a disposizione in streaming su ravennafestival.live a partire da oggi, 3 giugno per tutto il mese.

Se la dedica a Dante è il sole centrale attorno a cui ruotano moltissimi degli eventi del programma 2021, il viaggio del Festival attraverso lo stratificato passato della città visita non soltanto la Ravenna dantesca, ma anche quella bizantina. Per il ritorno nella più amata delle basiliche patrimonio Unesco, il Festival si specchia in uno dei volti indelebilmente impressi nella memoria collettiva, nello sguardo che nessuno di coloro che varcano la soglia di San Vitale può eludere (nemmeno, ci piace immaginarlo, Dante stesso).

Un elaborato copricapo di pietre e perle, fra le mani un calice d'oro tempestato di gemme, il manto tinto di porpora - la Basilissa ritratta nell'abside della Basilica di San Vitale sembra a incalcolabile distanza dalla giovane donna di cui racconta Procopio nella Storia segreta, figlia di un custode all'ippodromo di Costantinopoli e di un'attrice e danzatrice. Eppure Teodora - anch'ella iniziata all'ambigua, spesso oscena, professione della madre - realizza l'impossibile: nel 527 è incoronata Augusta dell'Impero Romano d'Oriente al fianco di Giustiniano e fin da subito interviene in questioni politiche, militari, religiose. E ancora oggi è santa per gli Ortodossi, al pari di Giustiniano.

«Molto diverso dagli altri miei lavori - spiega Mauro Montalbetti - Teodora invita gli ascoltatori a ricreare da sé l'immagine di quella che abbiamo voluto osservare come donna piuttosto che come figura storica: dietro a una scrittura fortemente comunicativa c'è un lavoro di ricerca che parte dalla tradizione del madrigale monteverdiano per costruire una relazione virtuosa fra suono e parola, con chiari riferimenti a una vocalità antica ma proiettata nel contemporaneo. Così la musica nasce dal testo, profondamente musicale, di Barbara Roganti, le cui doti poetiche ci hanno guidato nella scelta di parole quanto più sonore possibili. L'enorme suggestione di San Vitale, luogo unico e magico, si riflette nell'atteggiamento degli strumenti e nel valore aggiunto del riverbero e dell'acustica propri di questo magnifico spazio».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia