«Rada» del bresciano Abba trionfa a Torino
Il film del giovane regista bresciano Alessandro Abba Legnazzi premiato come migliore documentario italiano al Torino Film Festival.
Storie di marinai nella «Rada» del bresciano Abba
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Miglior documentario italiano. E' il titolo che ha conquistato al prestigioso Torino Film Festival «Rada», opera del bresciano Alessandro Abba Legnazzi, girato in una casa di riposo per gente di mare a Camogli. Sono piaciuti i vecchietti che con le loro facce piene del mare che hanno visto durante tutta la loro vita, Abba Legnazzi ha raccontato come una sorta di ciurma in pensione in attesa dell'ultimo sbarco, ma non per questo rinunciataria. Al punto da essere pronta a mettersi in gioco per un film.
Nella lettura del giovane regista bresciano, - che proprio questa settimana aveva presentato il suo lavoro al Giornale di Brescia e a Teletutto - il loro permanere nella casa di riposo affacciata su Baia Paradiso li rende simili ad un equipaggio di una nave alla rada. Sono un sommergibilista, Renzo Cavatorta, che gioca al Superenalotto sognando un viaggio in crociera per ballare il tango con una donna meravigliosa; un vecchio palombaro, Primo Conoscenti, che si aggira nei corridoi recitando le sue poesie a alta voce e un macchinista su bananiere africane, Giacomo Gaggero, che combatte contro il gelo dell'aria condizionata; un comandante di navi mercantili, Sandro Bagioli, che non manca di ricercare nelle stelle la rotta per la sua nave e, infine, un nostromo nostalgico, Giorgio Sartorello, che guarda con il binocolo le navi all'orizzonte.
Un progetto di cinema partecipato, quello messo in atto da Abba Legnazzi, che ha visto gli ospiti della casa di riposo costruire un film insieme a regista e troupe, immaginando che la casa di riposo sia appunto una nave in rada. Un'idea che, alla luce dei risultati torinesi, può ora più che mai dirsi vincente.
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