Quintale: «Non solo rap, stavolta guardo soprattutto al cantato»
Come si fa a raggiungere migliaia di visualizzazioni su YouTube con un singolo denso e ricco di significato? Chiedetelo a Frah Quintale. Il 28enne di Urago Mella, dopo aver lanciato l’Ep «2004», oggi, venerdì 24 novembre, è pronto a debuttare col suo primo album, «Regardez Moi», prodotto da Ceri per Undamento e contenente un brano, «Branchie», realizzato con la collaborazione di un altro bresciano, Pietro Paletti.
Fra una settimana, l’1 dicembre, il rapper si esibirà in città, alla Latteria Molloy di via Marziale Ducos, 2/b (inizio alle 22, ingresso 5 euro). Frah Quintale (al secolo Francesco Servidei) non è certo un debuttante. Per anni ha fatto parte del duo Fratelli Quintale, uno dei gruppi più apprezzati della scena rap italiana. E ora ci racconta la genesi di questo suo nuovo lavoro.
Nella copertina del disco c’è anche la foto di un palazzo che sorge a Brescia Due: c’entra qualcosa con il titolo?
Ho scelto questo titolo perché, oltre a collegarmi parecchio con il mondo dei graffiti, per me è stata una vera e propria fonte di crescita. «Regardez moi» (in italiano «Guardatemi») è una scritta realizzata nel 2004 dallo street artist Filippo Minelli proprio sul palazzo in questione.
Raccontaci com’è trascorso questo tuo ultimo anno?
Sono cambiate molte cose perché innanzi tutto mi sono trasferito stabilmente a Milano per vivere di musica a trecentosessanta gradi: era il mio sogno e per ora sono molto contento di esserci riuscito.
In «Regardez Moi» spesso parli e scrivi di treni: qual è il significato di questo riferimenti così frequente?
Nell’ultimo anno e mezzo di treni ne ho presi davvero parecchi. Ammetto inoltre di nutrire un grande interesse verso le stazioni ferroviarie che per me rappresentano dei veri non luoghi. Ho sempre amato la metafora del treno come posto di riflessione e arrivando dal mondo dei graffiti mi sento di far parte di questo ambiente.
Dell’ultimo disco qual è il tuo brano preferito?
Sicuramente «Nei Treni la Notte» perché nasce da un flusso di coscienza. È un testo emozionale.
Com’è cambiato il tuo approccio ai testi?
Credo che in realtà sia cambiata maggiormente la mia ricerca verso cosa realmente voglio fare. In questo ultimo tempo ho preferito allontanarmi dal puro territorio rap per occuparmi più del cantato. Diciamo che ho intrapreso un percorso diverso rispetto a prima.
Rivedremo insieme sul palco i Fratelli Quintale?
Io e Merio stiamo lavorando su progetti solisti e per il prossimo anno e mezzo voglio dedicarmi al meglio a quanto attualmente sto facendo. Per il futuro non escludo nulla, intanto penso a godermi questo momento.
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