Cultura

Quando la magia del circo portava gli elefanti in piazza Duomo

Dal 28 ottobre la mostra «Il fantastico mondo del circo» curata da Renato Corsini al Macof
Una delle fotografie in mostra - Oreste Alabiso, Brescia, anni ’60
Una delle fotografie in mostra - Oreste Alabiso, Brescia, anni ’60
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Vedere elefanti a Brescia in piazza Duomo. Non un’allucinazione; né un déjà-vu mnemonico delle tavole disegnate sui sussidiari scolastici d’antan a raffigurare la storica calata dalle Alpi di Annibale; bensì, tra fine Anni '50 e inizio ’60, una reale fila di pachidermi che, accompagnati da ammaestratori, scorrono disciplinati davanti alla scalinata del Duomo per la gioia del reporter bresciano Oreste Alabiso. Potenza di quello che l’impresario statunitense Phineas Taylor Barnum nell’800 definì «il più grande spettacolo del mondo»: il circo. La cui epopea, dal 28 ottobre brillerà nella mostra «Il fantastico mondo del circo» curata da Renato Corsini, fino al 23 dicembre al Macof-Centro della fotografia italiana (Brescia, via Moretto 78).

Il progetto

La collettiva riunisce una decina di autori, italiani e stranieri di epoche diverse, con un’ottantina di stampe (molte vintage) in biancoenero e a colori di foto realizzate sul tema in differenti epoche. Ma a corredare la proposta ci saranno altri materiali espositivi: manifesti originali d’epoca che pubblicizzavano gli appuntamenti circensi; e copertine di rotocalchi, fra cui quelle famose di Walter Molino per La Domenica del Corriere. E, infine, una sezione - in collaborazione con Jean-Luc Stote (che animerà una serata speciale su musica&circo) - sulle edizioni discografiche con contenuto musicale o tema canoro circense. Tutto fa rivivere l’antica arte degli spettacoli sotto lo chapiteau poi modernizzatasi fino al «circo di strada»; dai circhi famosi anche fuori d’Italia, a quelli modesti «di famiglia».

Il Cirque Bidon fotografato da Alain Gaymard
Il Cirque Bidon fotografato da Alain Gaymard

L’inaugurazione è sabato 28 ottobre alle 17 con un’informale prolusione accompagnata da una performance dell’artista circense Andrea Brunetto (nel novembre 2019 anche in tv ai «Soliti Ignoti» di Amadeus; e nello scorso settembre in scena al Teatro Franco Parenti di Milano) cui seguirà la visita alla mostra. Che annovera opere di firme autoriali come quelle di Gianni Berengo Gardin, del bresciano Oreste Alabiso, di Alain Gaymard, Jimmy & Dena Katz, Ezio Mereghetti, Giuseppe Palmas, Roberto Ricca, Nicola Sansone, mentre Corsini, curatore dell’evento e responsabile del Macof, propone un collage realizzato partendo da un manifesto che ritrae l’indimenticabile icona circense Moira Orfei.

In mostra

Un manifesto con Moira Orfei
Un manifesto con Moira Orfei

Tra le immagini, per restare a Brescia e Alabiso c’è la passerella promozionale via IV Novembre di cavalieri in costume a precedere acrobati e pagliacci assiepati su un carro trainato da un trattore. E, più modernamente, ecco le colorate scene d’un acrobata-trampoliere tra la folla in strada. E una procace giocoliera rossevestita. E un clown sulla pista centrale. Spicca anche il ritratto a mezzobusto in sfarzosa giacca rossa fatto da Jimmy e Dena Katz al compianto Ward Hall (morto nel 2018 a 88 anni) che - entrato nel circo a 14 anni - è stato per decenni frontman dello spettacolo viaggiante statunitense World of Wonders, onorato anche da un foto-libro dei due fotografi. E ancora, una poetica immagine scattata da Alain Gaymard: uno dei tipici carri trainati da cavalli con cui si sposta il Cirque Bidon di François Rauline, ancora la scorsa estate in tour in Italia. Né mancano di fascino i manifesti e dischi fra cui il cofanetto con Rolling Stones, Marianne Faithfull, Jethro Tull in vesti circensi nel singolare Rock and Roll Circus.

Brandelli di magìa, di fantasia, di sogno. A conferma che quella del «fantastico mondo del circo» è storia che le foto tramandano, ma che ancora palpita.

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