Pink Floyd, una band che fa ancora sognare
Il sogno Pink Floyd riassunto in una mostra, nella presentazione di un museo virtuale e in un concerto finale della tribute band Wit Matrix. Il tutto - con parte del ricavato destinato all'Ail di Brescia, per la lotta contro i tumori del sangue - impreziosito dalla presenza della corista Durga McBroom e di altri ospiti, come il noto giornalista Dario Salvatori ed il musicista veneto Giulio Casale.
Il «Pink Floyd Day2» è andato in scena sabato al Palabancodibrescia davanti a centinaia di fan. La maggior parte erano persone di una certa età, sicuramente più esigenti rispetto ai giovani (comunque numerosi) che non hanno vissuto direttamente l'era floydiana.
Hanno fatto registrare un certo successo le foto ricordo scattate vicino a due gigantografie dei Pink Floyd, giusto per... credere di aver conosciuto Roger Waters e David Gilmour.
La mostra è stata presa d'assalto, visto che erano esposte foto e poster di ogni epoca, oltre ai vinili 33 giri ed a chitarre d'epoca. Splendono sempre i colori del diamante impazzito di «The Dark Side Of The Moon», risaltano i martelli della società malata descritta in «The Wall».
Successo anche per il «Floydseum», il museo virtuale in 3D dedicato alla band, e per il magazine «Heyou Pink Floyd Fanzine», rivista di fama internazionale.
Pubblico attento (nonostante qualche problema di traduzione) e standing ovation per la mini conferenza stampa tenuta dalla corista Durga, che ha parlato del suo periodo con i magici Pink dal 1987, iniziando peraltro della sua attività personale: «Scrivo poesie e canzoni, e devo dire che alcuni componenti dei Pink Floyd mi hanno sostenuto artisticamente (tra questi non direttamente Gilmour e Waters)». Quando dai presenti arriva la richiesta di parlare dei litigi furibondi tra Roger e David, la simpatica McBroom glissa e ammicca: «No, a parte qualche incomprensione si andava d'amore e d'accordo...». Sorrisi (di simpatica incredulità) in platea.
Poi Durga ricorda i tour in Italia: «Pubblico sempre caldo e gran servizio d'ordine con i Carabinieri». E sul suo lavoro di corista: «Ero insieme a due altre cantanti che facevano a gara a chi strillava di più, io ero in mezzo... Vedete voi». Altre Risate. Infine: «Sono qui per motivi nobili, per beneficenza, anche perché recentemente ho perso, per malattia, una zia». Applausi.
Anche il cantautore Giulio Casale parla dell'evento: «Mi hanno chiamato come ospite perché nel mio brano "Apritemi" (contenuto nell'ultimo album "Dalla parte del torto" prodotto dal bresciano Giovanni Ferrario, ndr) qualcuno ha notato una certa affinità con Syd Barret. È una serata speciale, dopo il bel tour personale di teatro-canzone "La febbre" e un'altro in arrivo, con solo voce e chitarra; sto anche scrivendo un libro».
Il presentatore Dario Salvatori aggiunge: «Qui si parla di musica vera e di nobile cultura rock, anche per le nuove generazioni che amano i Pink Floyd. Oggi la musica è effimera, una volta i ragazzi volevano diventare come le grandi band che tutt'oggi fanno ancora sognare il mondo».
Andrea Croxatto
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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