Pinguini Tattici Nucleari a Montichiari: «Siamo anime viaggiatrici»
Quando il compianto Enzo Tortora pronunciò nel 1987 il suo «Dove eravamo rimasti?» entrato nella storia, loro, i componenti dei Pinguini Tattici Nucleari, erano ancora in grembo degli dei, essendo tutti figli degli anni Novanta. Ma proprio perché quella frase è giunta sino a noi, e può assumere un significato diverso, hanno scelto di usarla per riannodare i fili del rapporto con i fan.
È, dunque, il «Dove eravamo rimasti Tour» quello che prende il via domani a Conegliano (Treviso), per recuperare le date man mano rinviate a causa della pandemia. Date che, quando la tournée venne allestita sull’onda del podio a Sanremo 2020 con «Ringo Starr», collezionarono sold out a ripetizione, rimasti sino ad oggi sulla carta. Ma adesso è tempo di trasformarli, davvero, in bagni di folla. E, dopo il passaggio del 16 a Padova, sarà Montichiari ad ospitare venerdì prossimo, 17 giugno, la terza tappa della parte indoor che giocoforza anticipa - per le ragioni sopra richiamate - la stagione all’aperto.
Dopo due anni ai vertici delle classifiche, con oltre 900 milioni di streaming, e questa raffica di «tutto esaurito», PalaGeorge compreso, la band bergamasca avrebbe potuto dormire sugli allori. Invece, l’attesa per i concerti è alimentata anche dal singolo pubblicato il 27 maggio che, manco a dirlo, è subito salito ai primi posti delle graduatorie sia delle piattaforme digitali sia dei passaggi radiofonici. È «Giovani wannabe». E rappresenta la «riappropriazione culturale» di un termine mutuato dall’inglese che viene ripreso in un’accezione tutta positiva.
«Il titolo - spiega il frontman Riccardo Zanotti - contiene un binomio di parole per noi molto importanti. "Giovani", perché è quello che siamo e che ci sentiamo di essere, anche se non è riferito all’età anagrafica quanto alla “fame”: il giovane ha fame di trovare il suo posto nel mondo. "Wannabe", perché in un mondo che non trova posto per noi non ci resta che essere tali e immaginare di poter diventare quello che vogliamo, cercando di piegare il mondo perché ci riconosca». Il tema del viaggio è centrale e metaforico. Ci sono viaggi che fanno scoprire il mondo e come funziona, viaggi che fanno capire chi siamo e viaggi che servono per raccontare chi siamo agli altri.
"Giovani Wannabe" vuol essere un po’ tutti e tre: vuole descrivere i giovani, anime viaggiatrici per eccellenza. Wannabe, insomma, è un insulto eletto a bandiera. Le autostrade che portano al mare citate nel ritornello sono una metafora dei viaggi duri, lunghi e polverosi, che, tuttavia, alla fine ti portano nel migliore dei posti: «Le autostrade - dice ancora Zanotti - ci sono sempre state care. Sono "non luoghi" che acquistano il significato e il valore della gente che ci passa, ci lavora e ci spende ore e giorni. Proprio perché la vita del musicista è vissuta sì sul palco, ma soprattutto in strada, on the road, questa canzone sa anche un po’ di live... Il che è perfetto, visto che torniamo finalmente sul palco!».
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