Cultura

«Piano Reporter», il concerto del 5 maggio raccontato da Greta Gardini

Questo elaborato fa parte del progetto promosso dal Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo e da Cieli Vibranti
Sul palco Boris Petrushansky con i Kyiv Virtuosi - Foto Facebook
Sul palco Boris Petrushansky con i Kyiv Virtuosi - Foto Facebook
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Questo elaborato, scritto da Greta Gardini (liceo Luzzago), fa parte del progetto «Piano Reporter», promosso dal Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo e da Cieli Vibranti.

Tranquillità, freschezza, malinconia…sono solo alcune delle sensazioni che ha suscitato in me l’ascolto dei brani nella quarta giornata del 60° Festival Pianistico presso il Teatro Grande di Brescia.

Con l’impeccabile performance di Dmitry Yablonsky e Boris Petrushansky, accompagnati dai Kyiv Virtuosi, il concerto del 5 maggio 2023 si è sviluppato in due armoniosi ma ben distinti atti.

Durante la prima parte dell’esibizione, Petrushansky interpreta appassionatamente la Love Song per pianoforte di Silvia Colasanti e successivamente il Concerto per pianoforte e orchestra in la maggiore di Mozart, impostando un vero e proprio dialogo con l’orchestra. Questo specie di botta e risposta tra i due è caratterizzato da numerose tonalità lievi contrapposte ad altrettante vivaci, la cui contraddizione di intensità e velocità, suscita addirittura suspense ed inquietudine.

Si passa ora ad un altro mondo con Yablonsky, il quale offre egregiamente una lettura molto compatta del «concerto per violoncello» in fa maggiore di Shor. Con una postura meno rigida ed impostata del suo collega, il celebre violoncellista racchiude le note dello spartito in un’atmosfera più tranquilla e serena, non ostacolata da bruschi cambiamenti di intensità.

La serata si conclude con Iryna Starodup, la giovane pianista che eseguendo The Messenger di Silvestrov, ci regala una buonanotte ricca di armonia e dolcezza.

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