Cultura

Phonocult, la maratona musicale della solidarietà

Domenica la festa Aism in Strada Antica Mantovana, zona San Polo, ospita il festival con nove artisti su due palchi.
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L’evoluzione, il cambiamento, fa parte della natura delle cose. Vale per tutto, anche per i festival estivi. Così dopo due anni di assenza, il Phonocult Festival torna quest’anno in una nuova veste.

La manifestazione che negli anni scorsi ha animato la bassa bresciana, domenica 22 luglio si presenterà, negli spazi della Festa Aism sulla Strada Antica Mantovana a Brescia in zona San Polo, nella sua forma evoluta: ingresso libero e gratuito, come sempre, ma da tre giorni si passa ad uno solo con nove artisti su due palchi. A partire dalle 18 si esibiranno sul palco acustico, Speedliner, Alberto Belgesto, Joan Thiele e Guru Banana, per passare poi al palco principale dove, dalle ore 20 circa, si potranno ascoltare Laurex Pallas, French Wine Coca, Paletti, Moscow Raid e Hot Gossip.

Quest’anno l’evento musicale è organizzato da Cult. e Produzioni Dada con la partecipazione di Latteria Artigianale Molloy, Sparta e Pixel, il sostegno di Arci Brescia, ma soprattutto in collaborazione con l’Associazione italiana sclerosi multipla. La partnership con l’Aism è nata per aiutare la sezione bresciana a raccogliere fondi, ma soprattutto per aprire la festa Aism, che inizierà già il 20 luglio, anche ai più giovani, in modo che possano entrare in contatto e conoscere questa realtà. Oltre alle sette ore di buona musica dal vivo, si potrà godere anche della cucina casalinga, gustare un gelato artigianale o semplicemente prendere un aperitivo sul prato: tutti i ricavati verranno devoluti all'associazione e andranno a sostenere le riabilitazioni e le terapie necessarie ai malati di sclerosi multipla.

In questo senso, Francesco Temporin, organizzatore del Phonocult Festival, ha sottolineato gli sforzi prodigati per creare «una situazione che unisce la solidarietà alla cultura e che sostiene la musica indipendente legandola alla lotta contro la sclerosi multipla, il tutto spendendo solo le risorse necessarie al mantenimento dell’alta qualità dell’offerta musicale senza fronzoli ed allestimenti di pura apparenza».
 

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