Perché si cammina? Anche per ritrovare se stessi
Chilometri e chilometri percorsi a piedi, su strade di tantissimi generi, sulle tracce di antichi viaggiatori, partiti alla ricerca di risposte o semplicemente per intraprendere imprese straordinarie.
Sono i pellegrinaggi. E per conoscere i grandi percorsi che hanno caratterizzato il mondo antico, per capire chi era il pellegrino medievale, cosa cercava, che vie percorreva e perché decideva ci mettersi in viaggio, sfilando mille difficoltà, è possibile con il Giornale di Brescia a 7,90 euro più il prezzo del quotidiano, acquistare «La via Francigena, Compostela e altre mete sante».
Non solo una guida storica ma ricca di percorsi attuali, che condurrà per mano gli appassionati e i neofiti alla scoperta delle grandi vie pellegrine di ieri e di oggi, un’occasione unica ricca di spunti di viaggio, curiosità e storia.
Il volume, con testi di Arianna Valentino, disegni di Mario Stoppele e Francesca Mazzini, parte proprio dalle origini, quando cioè a partire dal IV secolo Pietro e Paolo assicurarono folle devote alle loro tombe a Roma. Più o meno nella stessa epoca, nel Vicino Oriente gli stiliti, monaci anacoreti che vivevano su piattaforme in cima alle colonne, si ritrovarono con un buon numero di sostenitori. Ma Roma alla lunga vinse, e scalzò la Palestina, specie nei momenti critici (nel 638 gli arabi conquistarono Gerusalemme, poi ci furono le crociate e con la caduta di San Giovanni d’Acri tutto sembrò perduto).
Così quando papa Bonifacio VIII nel 1300 istituì il Giubileo, l’affluenza fu tale che oltre ai portici delle basiliche molti spazi si convertirono in ricovero. E il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell’apostolo Pietro, era nel Medioevo una delle tre peregrinationes maiores insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela.
Per questo l’Italia era percorsa continuamente da pellegrini di ogni parte d’Europa. Ma nel libro non si parla solo di Italia: da segnalare, per esempio, il santuario di Czestochowa in Polonia, dove l’icona della Madonna Nera col Bambino era ed è tuttora considerata un oggetto di culto di raro valore. L’avrebbe dipinta San Luca evangelista che, conoscendola, pennellò il volto di Maria con estrema precisione.
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