Cultura

Per la Scala quello di «Cenerentola» è ancora un amore da favola

Al Teatro Grande il lavoro della Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro milanese
Il balletto «Cenerentola» è in scena a Brescia - Foto Francesco Bondi © www.giornaledibrescia.it
Il balletto «Cenerentola» è in scena a Brescia - Foto Francesco Bondi © www.giornaledibrescia.it
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Al Teatro Grande, ieri sera e oggi in replica alle 15.30, la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala presenta «Cenerentola», balletto in due atti su musiche di Sergej Prokofiev, con la coreografia di Frédéric Olivieri, direttore del Corpo di Ballo dello stesso teatro milanese. Il balletto, realizzato nel 2015, giunge a Brescia dopo grandi successi sia in Italia sia all’estero: il progetto, commissionato dalla Fondazione Bracco, è frutto di un lavoro corale di allievi ed ex allievi dell’Accademia, chiamati a misurarsi nella realizzazione di scenografie, costumi, trucco e acconciatura.

In scena 70 allievi della Scuola di ballo e, dietro le quinte, 60 ragazzi (fra scenografi, sarti, truccatori e parrucchieri, parruccai, fotografi) che hanno collaborato. Le scene sono firmate da Angelo Sala; costumi degli interpreti principali disegnati da Maria Chiara Donato, sculture di Fausta Cerizza. La bellissima partitura di «Cenerentola» (che debuttò come balletto nel 1945 al Bolshoi di Mosca) è così descritta dal compositore: «Ciò che volli esprimere sopra tutto il resto fu l’amore poetico di Cenerentola e del Principe, gli ostacoli nel suo cammino, il compimento del sogno... Ero ansioso di fare un balletto quanto il più possibile "danzabile", con varietà di danze che si insinuassero nel corso della storia, e offrire ampia opportunità ai danzatori di dare spiegamento alla loro arte».

Moltissime sono le versioni di «Cenerentola», vista come fiaba, attualizzata, o in chiave psicologica. Olivieri ha rispettato gli intenti del compositore e offre la favola, con coreografie ricche di ruoli virtuosistici ed espressivi. Ad esempio, «né la matrigna né le sorellastre hanno, deliberatamente, caratteri crudeli: piuttosto il temperamento della prima vira al grottesco, mentre le due sembrano viziate». E molti sono i danzatori: l’amico del Principe (una specie di suo alter ego), la madrina col suo seguito di libellule, il maître à danser delle sorellastre, le Fate delle Quattro Stagioni. Due danze, presenti in partitura, sono state conservate: la «Araba» e la «Spagnola».

Olivieri non ha risparmiato difficoltà agli interpreti (a seconda della loro età e livello di preparazione: vi sono anche le allieve del primo corso; normalmente Cenerentola è impersonata da un’allieva del 6° corso, che deve anche fare i mitici 32 fouettés, specialità della scuola italiana).

I biglietti per le rappresentazioni (a prezzi tra 20 e 60) sono praticamente esauriti; per eventuali disponibilità dell’ultima ora la Biglietteria è aperta oggi dalle 15,30 alle 19 e domani dalle 13,30 alle 15,30.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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