Per Charlie Cinelli tour con «Törölölö» rimasterizzato (e un inedito)
Lo si può trovare in tutti i digital store, ma anche in doppio cd nei negozi «Pinto Dischi», «Brescia Dischi», «Kandinski» e sul sito dell’autore charliecinelli.it: è la versione rimasterizzata di «Törölölö», ilprimo album di Cinelli, uscito nel 1998 e riproposto dalla Faustini Srl di Elia Faustini nell’anno di Brescia e Bergamo capitali italiane della cultura.
Il cantautore e musicista saretino, che proprio ieri ha compiuto sessantacinque anni, porterà il disco in tour da sabato prossimo, 25 novembre, quando salirà sul palco allestito nella palestra del Centro sportivo comunale di Berlingo, accompagnato da Andrea Bettini alla fisarmonica, Poncho Belleri alla chitarra, al mandolino e al banjo, Roberto Giribardi al basso e Paolo Zanaglio alla batteria; lo spettacolo che apre il tour sarà a ingresso gratuito, mentre sul già citato sito Internet di Charlie si possono acquistare i biglietti per le date di Brescia (10 dicembre, teatro Santa Giulia), Breno (22 dicembre, cinema teatro Giardino), e - manco a farlo apposta - Bergamo (23 dicembre, NXT Station).
Nell’occasione, abbiamo rivolto qualche domanda a Cinelli, che questa mattina, alle 11, sarà ospite del «Magazine» condotto da Maddalena Damini in contemporanea su Radio Bresciasette e Teletutto.
Charlie, vogliamo cominciare ricordando a chi non lo sapesse che cosa significa «Törölölö»?
Vuol dire «trallallà», e complimenti per la pronuncia, non tutti riescono a districarsi con quelle quattro «o» munite di dieresi. Oltretutto si tratta di un record per il dialetto bresciano, del quale con questa ristampa e annessa tournée vorrei contribuire alla conservazione e alla divulgazione.
Dal vivo eseguirà solamente le undici canzoni dell’album (al quale collaborò il compianto Massimo Pintossi dei Malghesetti, coautore de «L’udur del fé»), o spazierà in lungo e in largo nel suo repertorio, tra dischi solisti e lavori di Charlie & The Cats?
Solo le canzoni dell’album, ma non saranno undici, bensì dodici, perché ho deciso di proporre dal vivo un brano che all’epoca non riuscii a inserire nel cd (stavolta però ce l’ho fatta, in versione piano e voce): s’intitola «Che bèla la lüna», ed è una canzone scritta da Ferruccio Furri, della quale va ricordata la versione dei Deficient Men.
Dopo l’uscita del disco, nel 1998, portò sui palchi del Bresciano «Törölölö» come «commedia dialettale», per la regia di Giorgio Galvani. E questa volta?
Questa volta fra un pezzo e l’altro racconterò intriganti storie di vita, musica e amicizia. Una specie di «teatro canzone», così nessuno potrà più dire che assomiglio a Giorgio Gaber soltanto per il naso!
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